“Educare l’intelligenza artificiale a parlare” il saggio di Marcello Coppola
Chi intende affacciarsi al mondo dell’intelligenza artificiale (IA in italiano – AI in inglese artificial intelligence) per comprenderne la natura, la genesi e i linguaggi che sembrano conferire alla tecnologia una dimensione umana non può esimersi dal leggere e approfondire il saggio “Educare l’intelligenza artificiale a parlare” di Marcello Coppola.
Il titolo spiega uno dei concetti fondamentali dell’IA su cui l’Autore si sofferma ampiamente: come si genera e si sviluppa il suo linguaggio partendo dalla conoscenza delle parole, del loro significato, del loro modo di articolarsi fino ad assumere la forma di concetto, di pensiero, di ragionamento.
Si tratta cioè di comprendere come ha luogo il passaggio dall’umano al tecnologico che è frutto di complessi processi di elaborazione di dati con cui gli algoritmi conferiscono all’IA una specie di “anima”.
L’Autore attinge alla semantica e alla letteratura per individuare le regole della logica del linguaggio senza le quali l’IA non è in grado di perfezionarsi ed esalta quello che definisce “umanesimo digitale” che conferisce alla tecnologia quella peculiarità grazie alla quale può progredire e rispondere in modo sempre più appropriato.
Questo, spiega Coppola, richiede una più stretta collaborazione tra linguisti e informatici, anche per le molteplici “sfumature” del nostro linguaggio che l’algoritmo non è in grado di distinguere e che fa parte anche di una gestualità e di inflessioni connesse a un discorso, a un ragionamento e che dal vivo sono correttamente percepite e interpretate, al contrario di quanto la tecnologia non è in grado di fare, almeno per il momento.
Insomma Coppola col suo lavoro, scientificamente rigoroso e puntuale nell’analisi delle diverse componenti che concorrono a formare linguaggi e comunicazione, ci aiuta a comprendere i meccanismi reconditi che governano linguaggi e tecnologia consentendoci un approccio opportunamente critico a questa vera e propria “rivoluzione” in grado di condizionare quasi ogni aspetto della nostra vita sociale, economica, relazionale.
Il pregio di “Educare l’intelligenza artificiale a parlare” è senza dubbio quello di riconoscere e di riservare alla componente umana il suo prezioso protagonismo senza il quale prevarrebbero logiche strumentali e minacciose per le stesse libertà individuali e collettive.
ViC