Sorrento al summit G20S di Caorle che riunisce le località marine

CAORLE – Ilsummit G20S 2024 durato tre giorni si è concluso con un importante documento di sintesi in vista del riconoscimento legislativo delle comunità costiere e balneari. Anche in quest’occasione la città di Sorrento è stata protagonista partecipando all’incontro con il Presidente del consiglio comunale Luigi Di Prisco e la consigliera Filomena Cappiello.

La tre giorni di Caorle ha lanciato un appello per arrivare quanto prima ad una nuova legge sullo “Status di Comunità Marine” che va discussa dal Parlamento italiano in tempi rapidi. Senza questo fondamentale apporto normativo, le destinazioni balneari non saranno in grado di fronteggiare i disagi strutturali che nascono dai problemi che interessano città che vantano poche miglia di residenti e che superano il milione di presenze annuali.

“E’ fondamentale che tutti gli esponenti politici, a prescindere dal partito di appartenenza, siano tutti uniti in questa battaglia trasversale per il riconoscimento dello status di comunità marine – ha evidenziato Di Prisco – Il nostro obiettivo è duplice. Da un lato migliorare la qualità e l’offerta turistica, dall’altro intervenire sugli standard di vivibilità per i residenti. Perché, e vogliamo dirlo forte, non è possibile sentirsi ospiti in casa propria. Portare avanti il traguardo che ci siamo posti andrà a vantaggio di tutti: della collettività, del turismo e dell’intero Sistema Italia”.

Di notevole importanza sono stati i tavoli di confronto tra tutti i comuni partecipanti all’evento di Caorle.
“Mobilità e infrastrutture “, “La stagione delle Biblioteche”, “Salvaguardia e valorizzazione delle coste”, “ Non solo mare: sviluppo di prodotti ed esperienze culturali”, “Vivere in una città turistica, un confronto tra le Consulte dei Giovani”, sono stati i temi affrontati.

Proprio durante i lavori ai tavoli di approfondimento è emerso il fenomeno del calo demografico vertiginoso dei comuni turistici a causa del fenomeno dell’extralberghiero.

“Ho evidenziato con decisione che a livello nazionale, nonché nelle singole regioni, si deve affrontare in modo energico questo tipo di problematica – ha sottolineato DiPrisco – in quanto i comuni possono fare poco a livello normativo sotto un profilo di gerarchia delle fonti. Quello che invece possono e devono fare i singoli comuni sono controlli quanto piu’ puntuali possibili, in quanto in questo modo si va a vantaggio dei residenti e di chi esercita in modo corretto la propria attività”

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