I Volontari per l’ambiente ripuliscono Tordigliano

Difesa dell’ambiente marino, delle coste e delle acque di località turistiche dove la cattiva educazione di residenti e turisti non aiuta certamente a salvaguardare il patrimonio di bellezze naturali dall’inquinamento e dalla contaminazione. Soltanto stamattina il Procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Diego Marmo, ha suonato l’ennesimo campanello d’allarme sull’inquinamento ambientale in Penisola Sorrentina: “Ci vorranno tre generazioni per recuperare questo territorio”, ha dichiarato Marmo che da tempo denuncia gli scarichi abusivi dei privati nelle acque del golfo. A fare da contraltare al diffuso malcostume e alla vera e propria crimianalità che attenta alla salute delle nostre acque marine ci pensano i volontari del WWF e delle Associazioni ambientaliste unite che hanno realizzato un’importante iniziativa di ripulitura delle spiagge e degli specchi d’acqua dai rifiuti ingombranti. “E’ stata la classica giornata da “spazzini dell’Ambiente” come se ne vedono ormai tante nel panorama locale – dichiarano i partecipanti all’iniziativa – l’impegno è stato modesto ma il risultato enorme. Peccato, però, che i volontari debbano ancora una volta sopperire alle mancanze delle amministrazioni locali incapaci da sempre a prevedere e organizzare una raccolta di rifiuti in alcune località come Tordigliano che sono, e restano, terra di confine…ovvero terra di nessuno!!!” Sono state sufficienti poche ore di lavoro per raccogliere circa 200 chili di rifiuti che giacevano lungo i percorsi e sulle spiagge incantevoli dell’Area Marina Protetta Punta Campanella in località Tordigliano. Protagonisti alcuni cittadini della Penisola Sorrentina (tutti rappresentanti delle associazioni ambientaliste locali: WWF – ULYXES – PASSEGGIARTE – A.N.S.A. Punta Campanella) che nell’effettuare escursioni trekking sui sentieri che conducono alle incantevoli spiagge dell’Area Marina Punta Campanella hanno individuato, in prossimità dei percorsi e sulle stesse spiagge, tutta una serie di rifiuti (lattine, bottiglie, oggetti in plastica, rifiuti organici, ingombranti, ecc.) abbandonati per lo più da vacanzieri e incivili frequentatori dei siti. Per evitare che tale deplorevole spettacolo perdurasse ancora nel tempo, dando a turisti e visitatori un immagine non del tutto consona alla bellezza degli scenari naturali offerti dai luoghi, hanno deciso di effettuare di propria iniziativa e gratuitamente una raccolta di tali rifiuti con la pulizia delle aree limitrofe alle spiagge. Il tutto è stato reso possibile grazie alla fattiva collaborazione dell’Area Marina Protetta Punta Campanella, che ha permesso il recupero di tali rifiuti via mare col supporto dello spazzamare in dotazione dell’ente. “La considerazione più immediata da fare è come ci sia ancora tanta inciviltà nei frequentatori dei nostri luoghi – dichiara Claudio d’Esposito del WWF Penisola Sorrentina – siamo all’abc…gettare e abbandonare rifiuti, sacchetti e quant’altro sulle spiagge o nasconderli dietro il primo cespuglio che si incontra lungo il percorso è un atto stupido prima ancora che incivile!!! I turisti e i cittadini che scendono sui percorsi tortuosi per raggiungere le pittoresche e isolate spiaggette del parco marino, lontane dalla calca e dagli affollati stabilimenti e dove il mare spesso appare più pulito per la scarsa antropizzazione, trasportano con se notevoli oggetti e provviste. Lo sforzo di “caricarsi in spalla” voluminosi fagotti e zaini e messo in conto mentre, invece, il semplice trasporto dei “residui” dei pasti e del soggiorno balneare (ben più leggeri e meno voluminosi) il più delle volte non è concepito dagli stanchi vacanzieri di ritorno dal bagno della domenica!!! Spesso i rifiuti sono trasportati da bagnanti che sbarcano direttamente da mare o dagli stessi pescatori, che provvedono ad allestire veri campi improvvisati con gli oggetti più disparati. Abbiamo recuperato di tutto: un tavolo costruito con ferri e legni legati assieme, con tanto di sedie e tovaglia ben nascoste nelle cavità di una grotta e poi, ancora, un rottame di cucinino con relativa bombola di gas, taniche in plastica, bombolette di gas da campeggio, remi di barche, assi in legno, reti, corde, barattoli di vernice arrugginiti ancora pieni del loro contenuto, batterie di auto, lampadine, bottiglie in plastica e vetro, pentole, piatti e bicchieri, indumenti, carte e cartacce, rifiuti organici e sacchetti ricolmi di ogni cosa. Un’altra abitudine che andrebbe corretta se non decisamente contrastata, in uso per lo più da parte dei frequentatori abituali dei luoghi (pescatori e gente del posto), è quella di incenerire i cumuli di rifiuti nell’intento di disfarsi di tali oggetti. Il danno di tale gesto è enorme: i rifiuti una volta bruciati diventano difficili da recuperare e la pericolosa diossina prodotta provoca un grave inquinamento dell’aria oltre che delle acque marine dove le ceneri col tempo confluiscono. Abbiamo spiegato ai pescatori i danni della combustione dei rifiuti e invitati a raccoglierli in appositi sacchi impegnandoci a provvedere alla successiva raccolta”. (06/09/2010)

Stampa