Oblio oncologico: è legge. Pellegrino, ripristinato il diritto a vivere per i pazienti guariti

tommaso_pellegrinoROMA – “Con il voto unanime alla Camera dei deputati decade l’obbligo di dichiarare di avere avuto il cancro. La tanto attesa legge sull’oblio oncologico garantisce la tutela dei diritti di chi dal tumore è guarito. Un provvedimento necessario che ripristina il diritto a vivere per gli ex pazienti, diritto sancito non solo dalla scienza ma, da ora in avanti , anche dalle Istituzioni. Un risultato importante, possibile grazie alla sensibilità, all’instancabile impegno e alla determinazione di tanti, tra cui l’On. Maria Elena Boschi, che è stata tra le figure più tenaci nel portare avanti una battaglia di civiltà”. Lo ha dichiarato Tommaso Pellegrino, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale che ha aderito alla campagna nazionale ‘Io non sono il mio tumore’ promossa dalla Fondazione AIOM (Associazione Italiana di Oncologia medica) e primo firmatario della mozione presentata in Consiglio e approvata dalla Regione Campania con voto unanime.

“La legge sull’oblio oncologico rappresenta una pietra miliare nella protezione dei diritti dei pazienti che hanno sconfitto la malattia. Il provvedimento consentirà loro di tornare a una vita normale senza essere gravati dal passato medico, garantendo il diritto di non dover rivelare l’esperienza oncologica in contesti lavorativi, assicurativi o sociali. Un passo decisivo verso la riduzione del pregiudizio e la promozione dell’inclusione sociale”, ha concluso Tommaso Pellegrino.

Cosa prevede la norma appena approvata:

1) Introduce il Diritto all’oblio a seguito di guarigione

Per « diritto all’oblio oncologico » si intende il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni né subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica, nei casi di cui alla presente legge.

2) Accesso ai servizi bancari, finanziari e assicurativi

Ai fini della stipulazione o del rinnovo di contratti relativi a servizi bancari, finanziari, di investimento e assicurativi, non è ammessa la richiesta di informazioni relative allo stato di salute della persona fisica contraente concernenti patologie oncologiche da cui la stessa sia stata precedentemente affetta e il cui trattamento attivo si sia concluso, senza episodi di recidiva, da più di dieci anni alla data della richiesta. Tale periodo è ridotto della metà nel caso in cui la patologia sia insorta prima del compimento del ventunesimo anno di età. Le informazioni di cui al presente comma non possono essere acquisite neanche da fonti diverse dal contraente e, qualora siano comunque nella disponibilità dell’operatore o dell’intermediario, non possono essere utilizzate per la determinazione delle condizioni contrattuali.

3) Accesso alle procedure concorsuali, al lavoro e alla formazione professionale

Ai fini dell’accesso alle procedure concorsuali, quando nel loro ambito sia previsto l’accertamento di requisiti psicofisici o concernenti lo stato di salute dei candidati, è fatto divieto di richiedere informazioni relative allo stato di salute dei candidati medesimi concernenti patologie oncologiche da cui essi siano stati precedentemente affetti e il cui trattamento attivo si sia concluso, senza episodi di recidiva,da più di dieci anni alla data della richiesta. Tale periodo è ridotto della metà nel caso in cui la patologia sia insorta prima del compimento del ventunesimo anno di età.

Il Garante per la protezione dei dati personali vigila sull’applicazione delle disposizioni di cui alla presente legge.

Dichiarazione di Ugo Cappellacci: “Liberi di contrarre un mutuo, di stipulare un’assicurazione, di adottare un figlio senza più limiti, discriminazioni né maggiori oneri”. È questa, secondo il Presidente della Commissione Affari Sociali e Salute, Ugo Cappellacci, la rivoluzione della proposta di legge sull’oblio oncologico appena approvata alla Camera. “È una rinascita sociale per oltre un milione di guariti dal cancro: un messaggio di speranza e di libertà anche per chi lotta contro questo male che coinvolge oltre tre milioni di persone nel nostro Paese. Dietro ai numeri, ci sono persone, storie di vita, famiglie che possono finalmente ricominciare il loro cammino. Questa legge fa seguire alla guarigione fisica anche quella sociale attraverso una ‘cura’ giuridica che restituisce i diritti, gravemente compressi dalla malattia. Dopo il passaggio al Senato, finalmente l’Italia potrà allinearsi alla legislazione più avanzate in Europa. Sul piano politico – osserva Cappellacci – è un fatto rilevante che il provvedimento passi con la piena condivisione di tutti gli schieramenti e per questo ringrazio anche per la loro opera le relatrici Marrocco e Boschi. Quello di oggi è un passo in avanti importante – ha concluso Cappellacci – che restituisce dignità, libertà e speranza a milioni di persone”.

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