“Majacosajusta”il nuovo album degli Araputo Zen

araputodi Luigi De Rosa

“Majacosajusta” (NoWordsRecords) questo il titolo del nuovo progetto musicale del quintetto degli “Araputo Zen” uno dei gruppi emergenti più apprezzati del panorama musicale napoletano. “Majacosajusta” è un’imprecazione beffarda e sarcastica, i musicisti degli “Araputo Zen” sembrano averla scelta come titolo del proprio album per esorcizzare tutte quelle cose che nonostante l’impegno profuso non vanno, non funzionano, non danno la soddisfazione sperata.”Majacosajusta”, racconta la band, composta da Dario De Luca (chitarre, mandolino), Alfredo Pumilia (violino), Valerio Middione (chitarra acustica), Pasquale Benincasa (percussioni) e Bruno Belardi (contrabbasso), è un invito alle persone a fare solo le cose che piacciono, accantonando i consigli non richiesti. Loro stessi confessano di ricevere spesso il consiglio non richiesto, di aggiungere una voce al gruppo, suggerimento puntualmente disatteso perché non ne sentono alcuna necessità. Anche il nome della band ha un significato sui generis e nasce da un’esclamazione dello slang dei giovanissimi a cui i cinque appartengono, infatti, l’età media dei componenti va dai 20 ai 30 anni, “s’è araputo o’ zen”, tradotto in italiano “si è aperto lo zen”, espressione adoperata quando nell’elaborazione di un’idea si è raggiunta la massima ispirazione, “eureka!” avremmo esclamato noi della vecchia generazione. L’album è composto da sette movimenti “ethno-prog” in cui si fondono generi diversi come jazz, rock, world music e rivivono le intramontabili atmosfere della musica tradizionale napoletana, soprattutto grazie a strumenti come il mandolino e il violino.

Stampa