Penisola Sorrentina, bloccata la banda di ladri napoletani di porter

carabinieri sorrentoSORRENTO – Nelle prime ore della mattinata odierna, i Carabinieri della compagnia di Sorrento, supportati nella fase esecutiva dai colleghi di Napoli, Cercola e Casoria, hanno eseguito 6 ordinanze cautelari (4 in carcere, 1 ai domiciliari e 1 di obbligo di dimora nel comune di residenza) emesse dal g.i.p. del tribunale di torre annunziata su richiesta della locale procura della repubblica nei confronti di altrettanti indagati ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata al furto.
I destinatari dei provvedimenti sono:
A. In carcere: Marra Ciro, detto “o’biondo”, 47enne, Fusco Angelo, 21enne, Montefusco Emanuele, 40enne, tutti di napoli – barra/ponticelli, Marra Carmine (fratello di ciro), detto “o’chiatt”, 53enne di casoria;
B. Ai domiciliari: Orrù Mario, 29enne di cercola;
C. Obbligo di dimora: Natale Emanuele, 23enne di ponticelli.

L’indagine è stata coordinata dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata e condotta dall’aliquota operativa della compagnia carabinieri di sorrento.
L’attività, avviata nel novembre 2013 e conclusa nel marzo 2014, ha permesso agli investigatori di dimostrare che gli indagati avevo creato una vera e propria associazione a delinquere finalizzata al furto, rendendosi autori di diversi furti, nello specifico di piaggio porter, commessi in tutta la provincia di napoli.
Gli indagati, tutti con diversi e numerosi precedenti penali, avevano finalizzato la loro azione delittuosa al furto di porter in quanto tale veicolo è, nella realtà della provincia napoletana, particolarmente utile e molto diffuso, data la morfologia sia delle aree urbane che rurali, ove il trasporto di merci deve avvenire in viottoli molto stretti.
Pertanto, oltre ad un’ampia disponibilità di mezzi da rubare, il provento dell’attività illecita forniva ai rei facili ed immediati guadagni data la forte richiesta di mezzi usati o di ricambi anche nei circuiti illegali.
Ad avvalorare quanto detto, il costo elevato degli stessi veicoli (18/20 mila euro a km zero) che rendeva il furto dei porter un’attività fortemente lucrativa sia nella rivendita del mezzo che in quella dei singoli pezzi di ricambio, tanto da essere una vera e propria ossessione per gli indagati.
I rei, infatti, avevano un chiaro modus operandi, in quanto la ricerca del veicolo era sempre oculata: appena venivano a conoscenza della necessita’ di uno specifico veicolo, di notte, perlustravano le strade della penisola sorrentina e di tutta la provincia di napoli alla ricerca del porter con le specifiche caratteristiche richieste (a benzina o diesel, aperto o chiuso nel cassone e simili), senza lasciarsi distrarre da altri non rispondenti alle loro esigenze.

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