Rivellini (PdL-Ppe): sospetti sul servizio informatico al Cardarelli

Rivellini EnzoNAPOLI – L’eurodeputato Enzo Rivellini (Pdl/Ppe) ha diffuso la seguente nota: «Ho scritto al direttore generale dell’Azienda ospedaliera Cardarelli, dottor Rocco Granata, per una vicenda, naturalmente tutta da approfondire, che se fosse vera sarebbe di una gravità assoluta. Da quanto è dato sapere, ma ovviamente tutto ciò necessita di approfondimento della direzione generale, il Servizio Informatico del Cardarelli affidato ad aziende esterne genera sospetti notevoli. Di fatti sembra che il controllo amministrativo interno su alcune prestazioni eseguite da queste ditte esterne abbia fatto una segnalazione all’avvocatura che ha confermato le riserve. Ciò nonostante, le fatture relative a tali prestazioni sarebbero state ugualmente pagate. Strana questa procedura perché in Sanità i fornitori che eseguono prestazioni e servizi perfettamente non riescono ad essere pagati e ove mai vengono pagati tutto avviene solo dopo diversi mesi o anni. Se fosse vera tale situazione al Cardarelli, invece, sarebbe davvero il colmo che prestazioni che destano sospetti vengano onorate immediatamente. Ma la cosa ancora più grave è anche che il bando di gara di circa 8 milioni di euro, per il servizio informatico esterno, non viene assegnato perché ormai da tempo non si riesce a costituire la Commissione esaminatrice. Ciò perché tutti coloro che vengono interpellati, stranamente, dopo poco rinunciano. E naturalmente i vecchi fornitori, che riescono ad essere pagati benché a quanto pare ci siano delle riserve, continuano in prorogatio a lavorare. Tutta questa situazione se fosse vera sarebbe molto grave e per questo dopo aver scritto al Direttore Generale Granata ho girato il tutto al Commissario alla Sanità Caldoro ed al Sub Commissario Morlacco». Successivamente l’On. Rivellini ha diffuso una seconda nota sul caso-Cardarelli: «Ho ricevuto dal dottor Ferraro, direttore generale della Asl Napoli 2, una nota in cui mi informa che grazie ad un sistema di controllo interno  attuato dall’Azienda non può esserci nel loro caso il problema dei doppi pagamenti ai fornitori di beni e servizi. Questa risposta, che a prima vista può apparire una buona notizia, invece mi preoccupa ancora di più perché vuol dire che la prassi dei doppi pagamenti anche dopo il 2007 è continuata, tanto da indurre il dottor Ferraro, prima direttore amministrativo e oggi direttore generale, ad attuare delle contromisure. L’assenza poi di risposta delle altre Asl può dimostrare l’incapacità o addirittura la non conoscenza di come fronteggiare un tale problema: il timore di vedere la Sanità campana in default per decine di milioni di euro di doppi pagamenti diventa ogni giorno più concreto. Naturalmente tutto ciò è stato riferito al Commissario Caldoro ed al Sub Commissario Morlacco».

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