Napoli e rifiuti, l’On. Bossa: no violenza, ma i cittadini devono protestare

(ANSA) – NAPOLI – ”Ho incontrato la gente di
Terzigno e dell’area vesuviana nei giorni scorsi e ho visto di
persona chi e come protesta e, per questo, trovo inaccettabili
le dichiarazioni rese nelle ultime ore dai vertici della Polizia
di Stato, secondo cui li’ non c’e’ una protesta ma una
guerriglia”.
Lo ha detto Luisa Bossa, deputata Pd, che, in un duro
intervento alla Camera, nell’Aula di Montecitorio, oggi ha
chiesto al ministro dell’Interno Maroni di garantire ai
cittadini della zona vesuviana il diritto costituzionale ad
esprimere pacificamente il loro dissenso. ”Non vorrei –
continua Bossa – che gridare alla guerriglia fosse solo un modo
per autorizzare se stessi a usare qualunque metodo, magari
molto violento, per reprimere il dissenso, che fino a prova
contraria, in questo Paese, e’ garantito come diritto
fondamentale dei cittadini”. ”Ci vuole – continua Bossa – un
supplemento di senso di responsabilita’ e giudizio. Io non
vorrei che, nelle prossime ore, in quelle zone, avvenisse
qualcosa di tragico. Prima che cio’ succeda, mi appello al
ministro dell’Interno: intervenga per garantire attenzione,
giudizio, equilibrio nella gestione dell’ordine pubblico”.
”E’ vero – dice la deputata campana – che ci sono stati
anche episodi violenti da parte di alcuni gruppi di
manifestanti, peraltro ben isolati e che curiosamente sono
sempre abbastanza liberi di agire. Questi episodi vanno
condannati con fermezza e i primi a farlo sono proprio i
comitati di protesta, consapevoli che lanci di pietre e
bottiglie incendiarie fanno solo male ai loro buoni argomenti.
La protesta di Terzigno, pero’, non e’ guerriglia. Li’ c’e’ una
moltitudine di donne e uomini che ha il terrore di veder
trasformato il territorio in uno sversatoio permanente di
rifiuti pericolosi”. ”Appare paradossale – conclude Bossa –
che in queste ore i richiami al senso di responsabilita’
arrivino da persone come Cesaro e Cosentino, su cui pendono
inchieste penalmente molto gravi proprio sulla commistione tra
clientelismo, camorra, affari e business dei rifiuti. Visto che
non hanno il buon gusto di dimettersi, avessero almeno la
decenza di tacere”.

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