Marinella sindaco di Napoli? Una boutade estiva…

Maurizio Marinella

NAPOLIMaurizio Marinella, il re delle cravatte che non possono mancare nel guardaroba di tutti i grandi del mondo, potrebbe essere il candidato del PDL alla carica di sindaco di Napoli l’anno venturo. La notizia è stata fatta trapelare all’indomani della fatidica cena per il 50° compleanno del Ministro Gianfranco Rotondi dove il Premier ha avuto anche il tempo di proporre a Marinella se vuole fare il candidato sindaco di Napoli ricevondone un’onorata disponibilità da verificarsi a settembre, dopo la pausa ferragostana. E così tutti, o quasi, a discettare sulla possibile candidatura di Marinella a sindaco di Napoli per il centro-destra, una squisita operazione di marketing politico-commerciale destinata a risolversi nel nulla più assoluto, a meno che Berlusconi non intenda perdere le amminsitrative napoletane. Il fatto è che la boutade della candidatura di Marinella a sindaco non sta nè in cielo nè in terra e lo dimostrano le “dichiarazioni sconclusionate” che l’imprenditore partenopeo ha cominciato a rilasciare tanto per darsi un tono in questa possibile veste di candidato. E di lì a sciorinare una serie di amenità condite di mal celate preoccupazioni che mal si addicono a chi dovrebbe prendere fra le mani le redini di una delle città più devastate d’Italia sul piano del malgoverno e della criminalità organizzata colluse con politica e con la società civile, quest’ultima sempre molto servile e incapace di uno scatto d’orgoglio, assuefatta al ventennio di centro-sinistra bassolin-iervoliniano. Ma lo sa Marinella che cosa significa fare il sindaco di Napoli, lui estraneo al mondo politico e fuori dai giochi di interessi, di potere e di intrallazzi che ruotano attorno alla politica amministrativa napoletana? Se malauguratamente dovesse convincersi che questa è la sua vocazione, bene farebbe a vendere il prestigioso marchio a suon di miliardi a uno dei tanti aspiranti acquirenti del suo brand per gettarsi in un’avventura che gli impedirebbe di fatto di guidare la sua azienda. Insomma, il modello berlusconiano dell’imprenditore che si presta alla politica, può reggere soltanto per chi ha nella politica e nel governo della cosa pubblica l’ultima ancora di salvezza per sè e per i propri interessi. Ma questo, è chiaro, non è il caso di Maurizio Marinella! (02/08/2010)

Stampa