Cota: borse di studio solo agli studenti piemontesi

On. Roberto Cota Presidente Regione Piemonte

TORINO – Il 25 e il 27 ottobre, attraverso la diffusione di due videomessaggi, “DIRITTO ALLO STUDIO” e  “DIRITTO ALLO STUDIO / 2”, il Presidente della Regione Piemonte, Roberto Cota, ha dichiarato che, al fine di razionalizzare i finanziamenti stanziati dall’organo regionale, sia necessario, nei prossimi anni, erogare borse di studio universitarie ai soli studenti piemontesi. Attraverso il suo sito internet, il Presidente ha annunciato questo progetto finanziario, che ha scatenato immediatamente non poche polemiche. Cota ha smentito la notizia secondo la quale quest’anno sarebbero stati tagliati i finanziamenti del Piemonte destinati ai contributi universitari. In realtà, gli stanziamenti sarebbero rimasti inalterati, sarebbero state, semplicemente, recuperate e accorpate risorse non spese a quelle che la regione destina, in maniera mirata, alle borse di studio universitarie.
Inoltre, Cota spiega che il Piemonte eroga circa 10.000 borse di studio, con risorse proprie, buona parte delle quali viene elargita a studenti che non sono residenti nella regione stessa. Questo, secondo il Presidente, rappresenta un’anomalia, in quanto, la Regione Piemonte ha il dovere di erogare, in primis, servizi ai piemontesi. Gli studenti provenienti da altre regioni, continua Cota, sono i benvenuti e rappresentano un valore aggiunto, ma è necessario trovare una soluzione che sia simile a quella stabilita per il sistema sanitario. La regione Piemonte, infatti, garantisce le prestazioni sanitarie a tutti i cittadini italiani, ma c’è una sorta di compensazione, di rimborso da parte della regione di provenienza. Dunque, è necessario fare un’attenta valutazione di quelli che sono i criteri per l’elargizione di borse di studio e stabilire che ogni regione si faccia carico dei contributi ai propri cittadini e finanzi l’intero percorso formativo.
Il Presidente continua dicendo che le polemiche sono ingiustificate e mettono in campo una vecchia ideologia preconcetta, ma saranno accolte positivamente le critiche costruttive, mentre gli insulti saranno censurati, in quanto, non fanno parte del dibattito politico. Alla luce di queste dichiarazioni, un interrogativo, però, sorge spontaneo: le tasse dei contribuenti andranno all’ateneo frequentato oppure agli atenei della regione di provenienza?

(Fabrizia Coda)

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