La Rana: “per combattere l’usura recuperiamo i protestati”

NAPOLI – Il mercato del credito non va liberato solo da società finanziarie fittizie o, comunque, legate a personaggi poco credibili, ma va anche bonificato da quell’esercito di soggetti protestati che lo inquinano. Anche di questo problema parliamo con l’avv. Agostino La Rana, da anni impegnato ad arginare il fenomeno dell’usura che, proprio tra i protestati, attinge molte delle proprie vittime.
Avv. La Rana, che significa essere protestati?
Se firmo un assegno o una cambiale e il primo risulta essere scoperto (perché sul mio conto corrente non ci sono sufficienti fondi) o non pago la seconda, un notaio può certificare il mancato pagamento del mio debito; questo fatto diviene pubblico attraverso appositi registri, rovinando la mia reputazione.
Può descrivere la realtà dei protestati a Napoli e provincia?
Drammatica. Tra l’altro proprio un comune in provincia di Napoli – Sant’Antonio Abate – detiene il primato nazionale della densità di protestati.
Quali sono le categorie sociali più esposte ai protesti?
I commercianti.
Secondo lei, le famiglie monoreddito sono particolarmente coinvolte – e perché – nel vortice dei protesti?
No. Il fenomeno interessa soprattutto chi usa frequentemente assegni e/o cambiali, come – per l’appunto – i commercianti, a prescindere da ogni valutazione familiare.
Attualmente – per i protestati che onorano i propri debiti – è facile ottenere la riabilitazione?
Sì. Tranne casi particolari, come, ad esempio, i protestati incalliti, di solito truffatori.
Quali attenzioni, secondo lei, dovrebbero avere le banche per limitare il numero dei protesti?
Le banche sono sostanzialmente impotenti e, possiamo dirlo, una volta tanto esenti da colpe.
Protesti e usura: c’è una relazione?
Il protesto è l’anticamera dell’usura, perché il commerciante e/o l’artigiano protestato, non potendo più ottenere prestiti dalle banche (cioè dal mercato del credito legale), si rivolge agli usurai (cioè al mercato del credito illegale).
Restando in tema di usura, qual è la sua opinione su quanto padre Massimo Rastrelli ha fatto per debellare questa piaga sociale nella città di Napoli?
Ha volutamente confuso la prevenzione dell’usura con la liberazione dall’usuraio, scoraggiando le vittime dal denunciare.
E’ possibile, con un’apposita legge regionale, intervenire per limitare il numero dei protesti in Campania?
Mi sembra molto difficile, perché le regioni non hanno competenza in materia né, più in generale, sulla circolazione del denaro e sui crediti.
(13/08/2010 – a cura di Carlo Silvano)
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