Gragnano: il futuro dell’epatologia alla XVII Riunione stabiese
GRAGNANO – All’hotel degli Ulivi il 24 e 24 ottobre si terrò la XVII Riunione Stabiese di Epatologia, convegno nazionale organizzato dall’unità operativa di medicina interna, epatologia ed ecografia interventistica dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia/Gragnano, diretta da Carmine Coppola, Asl Napoli 3 Sud. La branca negli ultimi decenni è stata investita da grandi rivoluzioni. Cambiamenti che pongono sfide come eradicare l’epatite C, la stratificazione della popolazione con malattia di fegato, le nuove terapie per l’epatite delta e le malattie di fegato ad etiologia autoimmune.
Ma è anche grandi opportunità, grazie ai progressi nelle terapie immunologiche per l’HCC, alla possibilità di utilizzare nuovi farmaci per la cura della steatosi epatica, alle innovazioni in trapiantologia e alle tecnologie digitali applicate alla medicina. “Tutto questo esige un lavoro in team per mettere il paziente al centro di ogni valutazione e personalizzare la terapia – spiega il dottor Coppola – Ma anche la prevenzione con lo screening per l’epatite C, la vaccinazione anti Epatite B nel mondo, la divulgazione di stili di vita sani secondo i dettami della dieta mediterranea.
Per Giuseppe Russo, direttore generale dell’Asl Napoli 3 Sud “…l’obiettivo del futuro è una medicina di precisione che preveda strategie di prevenzione e identificazione precoce della malattia di fegato. Si potrà quindi procedere a valutazioni diagnostiche e terapeutiche sartoriali, cucite sul singolo paziente al fine di evidenziare le complicanze nelle fasi più precoci possibile e quindi proporre la più ampia possibilità di terapia con minimizzazione degli effetti collaterali e ottimizzazione dei risultati”.
La Riunione Stabiese di Epatologia, giunta alla XVII Edizione, si rivolge a tutte gli specialisti coinvolti nel percorso diagnostico-clinico e terapeutico del paziente epatopatico. L’evento si aprirà con i saluti istituzionali dei sindaci di Gragnano e Castellammare di Stabia, Nello D’Auria e Luigi Vicinanza, e dei vertici dell’Asl Napoli 3 Sud.













