Cittadinanza onoraria al Presidente Aurelio De Laurentiis, la proposta del comm. Mastellone
Il mio non è il primo appello. Già nei mesi scorsi sono state rivolte richieste al Sindaco di Napoli, che ho sempre condiviso. Da tempo desideravo scrivere queste righe, ho atteso segnali dal Comune, che però non sono arrivati. Oggi, quindi, lo faccio io. E non posso nascondere la mia sorpresa per questo ritardo. Napoli non può permettersi di sembrare una città incapace di riconoscere i meriti più evidenti.
Abbiamo giustamente amato e celebrato allenatori e calciatori, che ringraziamo per le loro imprese. Ma prima di loro viene colui che ha ridato vita a questa società, nel silenzio generale della città. Un dato storico è incontestabile: senza Aurelio De Laurentiis il Napoli, così come lo conosciamo, non esisterebbe. È scritto nella storia, è scritto nelle carte, è anche scritto nel cuore dei tifosi.
Il mio appello per la concessione della Cittadinanza Onoraria nasce sia come semplice tifoso, sia come Presidente del Club Napoli Città di Sorrento. Siamo in tanti, di certo oltre il milione, a riconoscere che Don Aurelio lo merita.
Nel 2004, dopo il fallimento della precedente società e la retrocessione in Serie C1, De Laurentiis ha avuto il coraggio e la visione di rilevare il Napoli. In pochi anni ha riportato la squadra in Serie A (stagione 2007/2008) e poi l’ha resa protagonista ai massimi livelli, fino alla conquista dello scudetto nel 2022/2023 e del meraviglioso quarto tricolore nel campionato 2024/2025. Un percorso straordinario, costruito con lucidità imprenditoriale, investimenti, organizzazione e un progetto solido con conti in ordine e grande rispetto per le regole.,
La cittadinanza onoraria è il più alto riconoscimento che la città conferisce a personalità che hanno dato lustro a Napoli. È difficile immaginare qualcuno che, negli ultimi vent’anni, abbia promosso l’immagine della città nel mondo quanto Aurelio De Laurentiis, rilanciando il nome di Napoli attraverso lo sport, la cultura del lavoro e la determinazione. Due scudetti in tre anni non sono casualità, ma frutto di una visione e di una guida salda.
Se oggi la SSC Napoli è viva, vincente, rispettata in Italia, in Europa e nel mondo, lo si deve a Don Aurelio, alla sua famiglia, alla guida manageriale del dottor Chiavelli e all’intera struttura societaria. In società bisogna anche ricordare il grosso lavoro nell’ombra, ma fatto con tanto amore, dei figlioli Edo e Valentina. Poi come non menzionare la splendida Signora Jaqueline, una presenza discreta e piena di classe.
Confido quindi che il Sindaco di Napoli, che sta amministrando bene la città, compia questo importante gesto di riconoscenza. Perché celebrare chi ha fatto grande Napoli è anche un modo per credere nella Napoli che può ancora crescere.
*Commendatore al Merito della Repubblica Italiana
Presidente del Club Napoli Città di Sorrento













