Sesso, la parola al dottor Valerio Celletti: “mi vergogno nel provare sesso spinto…”

Valerio Celletti

Il Dottor Valerio Celletti è un sessuologo che risponde ai quesiti utili a migliorare le relazioni di coppia e la propria vita intima. In questo intervento il dottor Celletti risponde alla domanda: “Mi vergogno nel provare sesso spinto, tra intimità e  sesso”.

“La vergogna è un’emozione naturale che può essere difficile gestire. Uno degli scenari più complessi riguarda il momento in cui si prova vergogna per qualcosa che consapevolmente si pensa lecito, ma nella pratica provoca imbarazzo. La persona che mi scrive prova vergogna nel sesso che ritiene spinto. Provo a suggerirle di vedere le cose da un punto di vista leggermente diverso. Il riassunto della domanda

Mi scrive una donna di 26 anni attualmente coinvolta in una relazione di 4 anni. Nella sua domanda mi chiede un suggerimento per migliorare il benessere sessuale nella sua relazione di coppia. Infatti sembra che nella relazione con il suo partner il sesso sia appagante, ma limitato. Mi scrive di sentirsi molto bloccata a sperimentare qualsiasi comportamento “spinto” nel sesso, senza capire come potersi sbloccare. Infatti dice che a parole è motivata a provare qualcosa di più della loro routine, ma al momento dei fatti si sente completamente bloccata dalla vergogna.
Mi scrive che all’inizio della relazione le cose funzionavano in un modo che percepisce come diverso. Le cose che riusciva a fare nel sesso erano sempre le stesse, ma le viveva con minore vergogna indossando una “maschera” da donna esperta. Adesso, invece, dopo quattro anni di relazione, sente di non poter più fingere, così che la maggiore conoscenza e intimità sia diventata più un ostacolo che un vantaggio.

Nella relazione di coppia il suo partner non le mette pressioni. Scrive che “lui mi rispetta e mi appoggia”, ma dice di esser lei a volergli offrire qualcosa di più. Allo stesso tempo, quando lui propone di stimolarla con un vibratore, lei finisce per bloccarsi al pensiero che il loro far l’amore si stia riducendo al solo sesso.
Quindi essendo consapevole di avere due opinioni contrastanti tra il voler sperimentare e il sentirsi involontariamente bloccata, mi scrive per avere un suggerimento sul da farsi.

Quando è possibile definire “spinto” il sesso?
Nella sua domanda, un passaggio fondamentale su cui è importante soffermarsi riguarda l’idea che alcuni comportamenti possano essere efficacemente etichettati come “spinti”. È possibile che nel momento in cui ha scritto questo pensiero fosse convinta che definire spinto un momento sessuale fosse una descrizione efficace, ma in realtà non lo è. Non è chiaro cosa possa essere considerabile un comportamento sessuale spinto. La varietà nella sessualità a volte riguarda situazioni più o meno tipiche, comportamenti più o meno fantasiosi, sensazioni fisiche o emotive più o meno intense o variegate. Queste considerazioni però sono molto soggettive. Nel momento in cui ci si sente bloccati nel sesso è opportuno provare a ragionare sul momento nei termini più concreti possibili. Quindi è utile mettere da parte, per quanto possibile, l’idea che esista qualcosa di oggettivamente spinto e piuttosto è utile soffermarsi sul motivo per cui si considera spinto un comportamento sessuale piuttosto che un altro. È possibile che il pensiero che innesca vergogna sia collegato a questa opinione associata al sesso che considera “spinto”.

Conoscersi è un vantaggio
Nella relazione di coppia può capitare spesso che il passare degli anni possa essere percepito più come un problema che come un vantaggio. Questa esperienza può essere dovuta a numerose cause. Cattive abitudini, problemi accumulati e non risolti, ostilità, fragilità personali, ecc… Però una costante importante da tenere in considerazione è che una maggiore conoscenza, in ogni caso, è importante sia sempre percepibile come un vantaggio piuttosto che uno svantaggio. Questa considerazione è generalizzabile a molti ambiti. Molte persone tendono a non volere informazioni sulla propria salute per non soffrire di ansia, ma avere informazioni sulla propria salute è il modo migliore per prendersi cura di sé stessi. Allo stesso modo, conoscere il proprio partner è un vantaggio.
In questi 4 anni di relazione è possibile che conoscersi di più sia diventato sconveniente nel sesso perché esiste qualcosa del suo approccio al sesso che emerge in modo complicato nella sessualità attuale. A inizio relazione ha accennato a un approccio forzato in cui si impegnava per mostrarsi come desiderava al partner che stava conoscendo, mentre oggi quella “maschera” viene percepita come una possibile bugia all’uomo che ama. È opportuno che lei provi a fare chiarezza dietro all’ambiguità di questi concetti. Maggiore conoscenza e maggiore intimità implicano anche maggiore trasparenza e possibilità di comprendersi. È possibile che quell’atteggiamento spavaldo che lei metteva in pratica in passato non debba necessariamente essere proposto solo tramite le modalità passate.
È possibile che quel risultato e quell’impegno siano promuovibili percorrendo altre vie e collaborando in modo più efficace con la persona che ha imparato ad amare.

Intimità, amore e sesso
Un ultimo pensiero su cui mi soffermo nel rispondere riguarda l’idea che variare e sperimentare nel sesso possa danneggiare il vostro rapporto di coppia rendendo il fare l’amore un “fare solo sesso”. Come scritto precedentemente, queste etichette possono creare dei meccanismi rigidi nel ragionare sulla sessualità, ma non sono etichette obiettive. Non è possibile stabilire con assoluta chiarezza cosa sia sesso o amore partendo dalla semplice descrizione della situazione, del comportamento o dell’intensità del vostro contatto fisico o emotivo.
Considerando il vostro rapporto di coppia, se foste voi con il vostro rapporto e la vostra intimità, ma vi trovaste in una situazione diversa, sareste ancora voi? Se invece che vivere in Italia nel 2020 viveste in Francia nel 1920, vi amereste lo stesso? Nell’eventualità in cui aveste due lavori diversi, potreste essere comunque intimi? Questi esempi sono fantasiosi, ma spero che offrano uno spunto per riflettere sulla sessualità. Se vi comportate in modo diverso nel sesso, siete ancora voi? Siete ancora intimi? Il pensiero che le suggerisce che facendo sesso perderebbe intimità e amore nel rapporto di coppia è difficile da argomentare ad alta voce. È possibile che sotto a quel pensiero sia sottesa un’idea conservativa del modo in cui, in generale, lei vive la relazione di coppia senza esporsi quanto vorrebbe. È possibile che questo sia dovuto al modo in cui vive la relazione, da qualcosa che fa il suo partner o da alcune convinzioni che lei ha verso sé stessa. In ogni caso, si prenda il tempo per mettere a fuoco questi pensieri per darsi la possibilità di vedere le cose anche da un altro punto di vista. La vostra intimità può essere favorita da un maggiore benessere sessuale. Quello che può esserle importante è riuscire a vivere il sesso senza maschere, senza dover pensare di allontanarsi da chi sa di essere, e cercando invece di portare sé stessa in situazioni nuove in cui sperimentare con la persona che ama.

Spero che la mia risposta le sia di aiuto nel ragionare in termini diversi sulla questione. Nel caso non ci riuscisse, provi a chiedere aiuto per un percorso di psicoterapia individuale o di coppia, può essere il modo più rapido di sbloccare la situazione e favorire maggiore benessere sessuale per lei e per il suo rapporto di coppia”.

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