2021 annata d’oro per il “San Marzano”

di Luigi De Rosa
san-marzanoIl pomodoro San Marzano, contro ogni aspettativa, quest’anno ha registrato un trend positivo in termini di produzione tanto che, a detta degli esperti, quello che raggiungerà le tavole degli italiani e i mercati esteri nel 2021 risulta essere straordinario per sapore e qualità, capacità di tenere sempre in equilibrio zuccheri e acidi. Le stime ci raccontano di un aumento del 20-30%, la miglior produzione degli ultimi dieci anni. Secondo gli esperti la buona annata è dovuta al particolare clima della stagione che ha favorito notevolmente la crescita rigogliosa delle piantine da cui è nato un frutto dalle spiccate caratteristiche organolettiche. Da citare a questo proposito lo studiodel professore di Genetica agraria, del Dipartimento di Agraria della Federico II, Luigi Frusciante, che con il suo gruppo di ricerca, coordinato con la professoressa Maria Ercolano, evidenziò nel 2017, come l’ambiente di coltivazione modifica i geni legati al sapore. I pomodori hanno gusti diversi, che derivano dal fatto che nascono e crescono in luoghi diversi, questo perché le proprietà sensoriali del pomodoro sono sotto il controllo genetico e i singoli genomi reagiscono diversamente a seconda delle condizioni climatiche e del suolo sui cui si trovano. Dunque, le caratteristiche proprie dei pomodori, ci permettono di capire come il patrimonio genetico risponderà al cambiamento climatico. Le piante, quando sono esposte a condizioni ambientali diverse, attivano dei meccanismi per adattarsi a questi cambiamenti. Già Columella, nel I secolo d.C., aveva intuito che alcune varietà di piante davano risultati migliori se coltivati in determinate aree geografiche, perciò consigliava di acquistare il grano in Sicilia, il vino in Campania e l’olio in Puglia. Dunque il pomodoro San Marzano, sarà ottimo e gustoso, solo se coltivato in quel territorio. Le tre varietà utilizzate nella ricerca del professore Frusciante, il San Marzano, l’Heinz e il Vesuviano, hanno mostrato di adattarsi in modo diverso all’ambiente, manifestando una differente espressione dei geni. Inoltre questa scoperta influisce anche nella trasformazione industriale dei pomodori (pelati, cubetti, passata). Il pomodoro San Marzano, invece, risulta essere più reattivo ai cambiamenti ambientali, quando coltivato in aree diverse da quelle di origine, in quanto inizia ad attivare un maggior numero di geni per adattarsi alle nuove condizioni. Questi geni, poi, influiscono sulla sapidità del pomodoro, tipica di quelli coltivati a Sarno. Il lavoro è stato recentemente pubblicato sulla rivista BmcPlantBiology e, per la rilevanza dell’argomento, ha ricevuto anche l’onore della copertina di “Nature”. Il 2021 dunque si sta rivelando un anno straordinario per il San Marzano e chi lo ama e lo cura da anni tiene a sottolineare che deve essere riprodotto con i propri semi, diffidate da prodotti ibridi o modificati geneticamente; sessanta paesi nel mondo acquistano il San Marzano per le sue proprietà organolettiche uniche, legate esclusivamente al clima e al terreno del cosiddetto Vulcano buono, come ha dimostrato la ormai storica ricerca di Luigi Frusciante, oggi professore ordinario emerito della Facoltà di Agraria.

Stampa