Misure anti-Coronavirus per negozi e ristoranti: come rendere più sicura la tua attività

coronavirus-fase-2-ristoranti-ansa-2-2Per negozi, attività di ristorazione e piccole imprese che rivolgono i propri servizi al pubblico la riapertura è stata segnata da molti nuovi obblighi e accorgimenti, necessari per favorire il distanziamento fisico e scongiurare il pericolo di nuovi contatti.
Le misure anti-Coronavirus continueranno a dover essere rispettate – con ogni probabilità – almeno fino all’autunno. Come adeguarsi al meglio a quanto imposto dai decreti legge di questi mesi, agevolando il lavoro dei dipendenti e l’esperienza della clientela?
Di seguito, riportiamo alcuni utili spunti per rendere sicura la tua attività, limitando i sacrifici richiesti a clienti e personale.

Ingressi a turni, file e delimitazione degli spazi

Tra le misure che inevitabilmente continueranno ad accompagnarci nei prossimi mesi, c’è quella relativa al “distanziamento fisico”, vale a dire al mantenimento di quella distanza di almeno 1 metro gli uni dagli altri, che tutti abbiamo imparato a rispettare. Tra le misure per prevenire possibili contagi, infatti, la riduzione delle interazioni personali rimarrà decisamente la più importante.
Come già era avvenuto per supermercati, farmacie e negozi alimentari per la vendita al dettaglio, anche le altre attività rivolte al pubblico hanno dovuto adeguarsi a turnazione, ingressi scaglionati, file e rispetto delle distanze di sicurezza.
Così, per agevolare il lavoro degli operatori e venire incontro alle esigenze della clientela, negozi e locali in molti casi hanno scelto di predisporre sistemi per organizzare le file in ingresso e i movimenti all’interno delle attività.
Tra le soluzioni già adottate da molte imprese, c’è banalmente quella della creazione di file e barriere divisorie all’interno e all’esterno dei negozi, ricorrendo a normali transenne in plastica per corsie (qui per esempi e informazioni tecniche). Di norma, questi dispositivi vengono impiegati durante eventi, fiere, manifestazioni e in ogni occasione in cui si renda utile definire percorsi guidati, favorire la crescita di file ordinate, interdire l’accesso a determinate aree e, in generale, rimodulare gli spazi in base alle esigenze del momento.
Le attività rivolte al pubblico possono predisporre file all’ingresso delimitate dalle transenne, ma anche percorsi obbligati all’interno dei negozi, segnalando con chiarezza il divieto di avvicinarsi alle zone riservate al personale. Il vantaggio dell’uso di questa tipologia di barriere sta soprattutto nella possibilità di unire più elementi fino a formare elementi dell’estensione necessaria. Importante poi, anche la semplicità di pulizia (mantenere un’igiene impeccabile è un fattore determinante) e la loro leggerezza (che ne agevola il trasporto e gli spostamenti).
Allo stesso modo, dispositivi quali transenne estensibili, bande di segnalazione, totem e cartelli con indicazioni relative alle corrette norme di comportamento (per dipendenti e clienti), si rendono utili nell’ottica di favorire atteggiamenti responsabili e ridurre al minimo indispensabile le interazioni tra inservienti e avventori.

Dispositivi di protezione personale per dipendenti e clientela

Il lento ritorno alla normalità ha previsto, come atteso, regole più stringenti per quanto riguarda l’impiego dei cosiddetti dispositivi di protezione personale (o DPI), vale a dire tutti quegli strumenti in grado di ridurre la diffusione e il contatto con agenti patogeni.
Per le attività rivolte al pubblico, ciò si è tradotto nell’obbligo di garantire l’impiego di guanti e mascherine da parte di tutto il personale, provvedendo ai rifornimenti di questi materiali e alle verifiche del caso. In più, le stesse misure di sicurezza hanno riguardato anche la clientela, a sua volta autorizzata all’ingresso in locali e attività aperte al pubblico solo se adeguatamente protetta.
Attività di ristorazione, centri commerciali, negozi e persino uffici continuano ad essere tenuti ad adottare ogni possibile soluzione utile per incrementare i livelli di igiene all’interno dei luoghi di lavoro. Così, tra i piccoli accorgimenti consigliati, c’è ad esempio quello dell’adozione degli appositi erogatori di gel disinfettante automatici a colonna, che possono essere collocati in punti strategici dell’attività per agevolare la pulizia delle mani da parte dei dipendenti e della clientela.

Pannelli divisori e altri dispositivi di protezione collettiva

Tra le misure entrate in vigore già prima dell’obbligo di chiusura per attività quali ristoranti, pizzerie, mense, tavole calde e, in generale, imprese del settore food & wine, c’è quella relativa al distanziamento dei tavoli, necessario per garantire spazi adeguati tra un cliente e l’altro. È quasi certo che questa indicazione rimarrà valida anche nei prossimi mesi, traducendosi in un’inevitabile riduzione del numero dei coperti.
Le novità principali hanno riguardato la necessità di introdurre, ove lo spazio a disposizione non consentisse soluzioni diverse, elementi di separazione tra un tavolo e l’altro all’interno dei locali e, per estensione, anche tra una postazione di lavoro e l’altra in attività quali centri estetici e parrucchieri. Così, molte imprese hanno dovuto riprogettare gli spazi, con l’introduzione di soluzioni quali pannelli divisori in PVC, separé ed altri elementi economici e poco invasivi per creare ulteriori barriere che consentissero a più persone di lavorare in contemporanea, senza esporsi a pericoli di contagio.
Casse, info point, help desk, reception, banconi e ogni altra postazione di lavoro che prevede il contatto diretto di un operatore con il pubblico, può poi essere attrezzata con dispositivi di sicurezza specifici, primi fra tutti i classici vetri di protezione normalmente presenti in banche e uffici postali (qui per alcune classiche tipologie).

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