Educazione 2.0, questa sconosciuta

educationCon la nascita di social network come Facebook e Twitter è nata già da tempo la necessità di una netiquette da seguire per essere gentili ed educati anche su internet. Il linguaggio utilizzato all’interno dei post viene controllato e censurato da Facebook in caso di contenuti offensivi, ma nonostante questo, purtroppo, come accade nella vita reale anche in quella virtuale l’educazione e il buon senso vengono messi spesso da parte. Ed è cosi che si leggono commenti improbabili e offensivi che possono generare situazioni veramente spiacevoli che, nella peggiore delle ipotesi, possono essere anche causa di tragedie.
Il cyberbullismo è l’esempio più considerevole. Si tratta di vero e proprio terrorismo psicologico che viene fatto nei confronti di soggetti considerati socialmente più deboli attraverso commenti di ogni tipo che, anche se non contengono parolacce e sono approvati da facebook, puntano a demolire la persona. Anche molti personaggi dello spettacolo si ritrovano a fronteggiare questo fenomeno con i cosiddettihaters (letteralmente gli odiatori) che puntualmente ad ogni post trovano occasione per criticare e offendere. Sono note le disavventure di Michelle Hunziker, molestata sulla rete da uno stalker, e di molte altre celebrities che ogni giorno devono fare i conti con migliaia di commenti. Molte volte questi episodi capitano anche nella vita di tutti i giorni alle persone comuni, in questi casi, purtroppo, il cyberbullismo é stato anche causa di suicidi di giovani utenti della rete che non sono riusciti a sopportare il peso di queste pubbliche offese. Inoltre lo stalking sui social network è un fenomeno molto diffuso che sta sfuggendo di mano perché non sempre facile da controllare e spesso viene sottovalutato. In questi casi diventa subito necessario avvisare le autorità di competenza.
Ma cosa spinge questi utenti a commentare e scrivere senza filtri?

Gran parte di queste persone pensa che sui social network tutto sia concesso e che, trattandosi di una grossa piazza virtuale lontana dalla realtà, non ci siano limiti. Essere dietro ad uno schermo rende tutti più forti perché manca quel tipo di confronto che si può avere nella realtà, dove probabilmente mai e poi mai ci si permetterebbe di esprimersi in questo modo. Sulla rete vengono messe da parte tutte le emozioni e si diventa cosi asettici e cinici da non dare nemmeno il giusto peso a ciò che si scrive. A questo proposito un altro esempio da prendere in considerazione sono anche i forum e le chat di giochi online, entrambe vengono usate più come sfogo che come servizio, con la conseguenza che ci si ritrova a fronteggiare una serie di insulti e lamentele impossibili da risolvere. Anche in questi casi esistono delle regole comportamentali per chattare e le migliori poker room italiane possiedono la figura del moderatore che scova qualsiasi malintenzionato. Forse non tutti sanno che molti di questi siti (soprattutto quelli dove ci si registra con un profilo) sono a conoscenza dei dati personali e che i cookies servono proprio a questo, incamerare una serie di dati sull’utente per usarli al momento opportuno, sia nel bene che nel male.
Seguire la netiquette non vuol dire, quindi, solo evitare di scrivere in maiuscolo o di non usare parolacce ma significa, soprattutto, rispettare gli altri utenti. Per questo motivo è importante rispondere con educazione quando si riceve un messaggio perché bisogna sempre ricordare che dietro quelle parole c’è una persona con sentimenti reali. E’ importante anche rispondere alle email ed evitare di aggiungere amici su Facebook a raffica se nella realtà non abbiamo rapporti con queste persone. Anche in questo caso la rete offre il vantaggio/svantaggio di nascondere sè stessi dietro uno schermo, ma non rispondere ai messaggi fingendo di non averli ricevuti non serve a nulla soprattutto se il mittente si affida a strumenti come la conferma di lettura email o alle famigerate spunte blu di whatsapp.
Un ultimo aspetto da prendere in considerazione per essere più educati sulla rete è quello di evitare di inviare di continuo link, catene o inviti ad eventi. Come ci si sentirebbe se nella vita di tutti i giorni, quella lontana da internet, si venisse bombardati da notizie inutili? Sicuramente le sensazioni più comuni sarebbero la stanchezza e il fastidio.
Forse in questi casi pensare ai social media come una piazza reale, dove per il quieto vivere si devono rispettare gli altri, potrebbe essere un valido aiuto per evitare di infastidire gli altri. Ma il consiglio più importante è di non confondere le due realtà ed evitare di annullare sè stessi solo per diventare il personaggio più popolare e temuto della rete.
La comunicazione sul web è molto cambiata negli ultimi anni e di regole da seguire ce ne sono abbastanza, ma allora perché continuare a ignorarle? Un dubbio che forse non verrà mai sciolto ma almeno possiamo dire di averci provato.

Sabina Anna Califano

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