Emergenza-Napoli: oggi Berlusconi in città, ma si sperperano ancora risorse

Napoli invasa dai rifiuti

NAPOLI – La città è sommersa dai rifiuti ed è in piena emergenza igienico-sanitaria con gravissime implicazioni per la salute. Oggi Berlusconi è a Napoli e dovrà dare una risposta definitiva al problema in base al nuovo articolato del decreto che, riaggiustato sulla scorta dei rilievi del Presidente Napolitano, dovrebbe rappresentare il viatico lungo il quale il governatore Caldoro e i presidenti delle province di Napoli e Salerno dovranno muoversi nei prossimi giorni per tentare di venire a capo di questa gravissima situazione. I comitati civici non ci stanno e rilevano ancora profonde contraddizioni sul decreto e sono decisi a non desistere dalla protesta. Intanto gli albergatori napoletani sono decisi a promuvoere una “class action” per i gravi danni d’immagine alla città e quind all’economia turistica derivante da questa situazione e già presentano bilanci in rosso per il Natale che rischia di risolversi in un vero e proprio flop sul piano turistico. Napoli è una polveriera pronta a esplodere e la sua provincia vive analoga emergenza che, divenuta ordinarietà, rischia di allontanare definitivamente ogni prospettiva di ripresa dell’area a maggiore vocazione turistica della regione. Di fronte a un’emergenza che non lascia indenne alcun settore produttivo e che vede a rischio anche la residua attività agricola e agroalimentare minacciata in modo preoccupante dall’inquinamento e dalla contaminazione del territorio, si registrano inziative estemporanee dell’assessorato all’agricoltura impegnato a promuovere campagne sull’obesità infantile e promozioni enologiche piuttosto che fare i conti con i gravissimi problemi del settore e sulle conseguenze che rifiuti di ogni tipo provocano sulle coltivazioni e quindi sulle produzioni agricole e zootecniche e di conseguenza sui consumatori. Purtroppo si continuano a sperperare risorse importanti in iniziative che, in questo momento, sono assolutamente di secondaria importanza rispetto alle vere necessità del territorio che dev’essere risanato, bonificato, per tutelare davvero la salute di quegli stessi bambini, ma anche adulti, che sono costretti a consumare prodotti alimentari poco sicuri se non addirittura contaminati. E’ il momento che Caldoro in primo luofo cominci a verificare dove e come vengono spese  queste ingenti risorse in un settore chiave dell’amministrazione regionale e che già nella precedente gestione si è caratterizzato per uno sperpero di risorse finanziarie senza precedenti nella storia della regione.

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