Novità discografiche 2022, i Nu Genea presentano “Bar Mediterraneo”

Nu Genea

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“Bar Mediterraneo” è il nuovo attesissimo album dei “Nu Genea” da oggi disponibile su tutte le piattaforme. Progetto musicale originale e raffinato che declina i suoni di Napoli attraversano le mille sonorità del Mediterraneo con un’attenzione particolare per quelle Made in Maghreb. Il duo, composto dai polistrumentisti e producer partenopei Massimo Di Lena e Lucio Aquilina, ci propone dunque un viaggio musicale al centro di un «Bar Mediterraneo», con avventori che sembrano usciti da epoche diverse, in particolare gli anni 70, 80 e 90 che però hanno in comune l’amore per la musica magrebina e la cosiddetta scena exotica tipica delle colonne sonore del cinema italiano curate da leggende come Morricone e Trovajoli. Nelle otto tracce che compongono l’album degli ex “Nu Guinea” riconosciamo soprattutto ritmi e armonie caratteristiche di Egitto, Libano, Tunisia e Marocco e in alcuni passaggi musica house mescolata con il raï algerino. La tracklist dell’album si apre con il title head “Bar Mediterraneo” che racchiude in sé tutte le sfumature delle sonorità tipiche del duo napoletano di nascita ma berlinese di adozione, anche nel senso kennediano dell’espressione “Ich bin ein berliner” di apertura e inclusività, quindi segue il divertentissimo “Tienaté”, strale per tutti coloro che non restituiscono ciò che gli viene prestato. “Gelbi”, la terza traccia, registra il primo ospite ovvero il cantante melismatico e polistrumentista tunisino Marzouk Mejiri che impreziosisce il brano come fa sempre con il suo talento ne sono testimoni: Daniele Sepe, James Senese, Eduardo De Crescenzo, 99 Posse e Peppe Barra. “Marechià”, è traccia diventata quasi un cult del duo con l’affascinante cantante francese Célia Kameni, “Straniero” è in un certo senso un omaggio al talento del compianto batterista nigeriano Tony Allen, autentico pioniere con Fela Kuti del genere afrobeat. Con “Vesuvio”, “Rire” e “La Crisi”,  il viaggio propostoci da Massimo Di Lena e Lucio Aquilina va immalinconendosi, il disincanto domina gli ultimi tre brani dove però torna ad esaltarsi la ritmicità del dialetto napoletano. Insomma “Bar Mediterraneo” l’ho comprato e prestato ad un amico che non si fa vedere più, ma gli scrivo “tienaté”, ne compro un altro, ne vale la pena, ma non lo presterò più a nessuno.

di Luigi De Rosa

Link utili: https://www.facebook.com/NuGenea

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