“Chiese Aperte 2022” per la prima volta in presenza dopo 3 anni.

Santuario dello Spritito Santo (Torre Annunziata)

Santuario dello Spritito Santo (Torre Annunziata)

Domenica 8 Maggio prende il via la manifestazione “Chiese Aperte”. In tutta Italia sarà possibile entrare in chiese e conventi chiusi al pubblico e al cui interno c’è un patrimonio artistico sconosciuto e meraviglioso. Lo ha annunciato Fortunata Flora Rizzo, vice presidente nazionale di “Archeoclub d’Italia” e referente evento “Chiese Aperte 2022”. Nello specifico, la XXVIII edizione di “Chiese Aperte” organizzata da “Archeoclub d’Italia” in collaborazione con le rispettive diocesi vedrà coinvolti nella manifestazione più di 60 edifici ecclesiastici e 50 borghi in tutto il nostro Paese. Capofila tra le Regioni italiane la Sicilia con un progetto pilota, sperimentale a livello nazionale, che mette insieme ben 18 chiese e 8 borghi, accomunati dalla presenza di opere dello stesso artista del Cinquecento. Seguendo il percorso segnato dalle sculture di Francesco del Mastro, artista carrarese del ‘500, infatti, si potranno visitare e ammirare chiese e splendide tele da Cefalù a Caltavuturo, da Gangi a Geraci Siculo, da Petralia Soprana e Sottana a Polizzi Generosa e San Mauro Castelverde. In Campania saranno invece visitabili il Santuario dello Spirito Santo di Torre Annunziata, anche conosciuto come Chiesa del Carmine, situato nel quartiere Terravecchia, una delle chiese più grandi della città, la cui mole caratterizza da secoli il panorama urbano, perfettamente visibile per chi la osserva dal mare. Merita menzione in questo mio breve elenco  la chiesa di Santa Maria del Rifugio di Avellino, meglio conosciuta come chiesa di

Sant'Anna, statua lignea presente allinterno della chiesa del Rifugio (AV)

Sant’Anna, statua lignea presente all’interno della Chiesa di Santa Maria del Rifugio (AV)

Sant’Anna che fu edificata nel 1712 nel ex-rione Carmine (o Triggio) di Avellino (ora Piazza del Popolo) su di una preesistente cappella dedicata alla madonna del carmine di proprietà della famiglia Ruta, di seguito venduta al Monte dei Morti che costruì la chiesa odierna. Diventò col tempo un punto di riferimento importante non solo per il quartiere ma per tutta la città, in quanto vi si svolgeva sul sagrato il mercato cittadino, infine la Chiesa di San Francesco e quella di San Giacomo Maggiore a Castellammare di Stabia. A seguito della sua guarigione, Roberto d’Angiò, che spesso risiedeva nella reggia di Quisisana, decise di costruire a Castellammare di Stabia dodici chiese, ognuna dedicata ad uno dei dodici apostoli, quella dedicata a San Giacomo Maggiore, che veniva già venerato in una cappella nei pressi del castello, fu terminata nel 1362, la distanza da quella di San Francesco sarà anche occasione per una piacevolissima passeggiata.
A cura di Luigi De Rosa

Per altre informazioni è possibile consultare il sito nazionale: http://www.archeoclubitalia.org/ e la sezioni locali di Archeoclub sulle pagine Facebook.

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