Adieu le foie gras

di Luigi De Rosa
papereFrancia – Quest’anno, non bastasse la pandemia da coronavirus il Ministere des Affaires Sociales et de la Sante (MASSDF) è chiamato a fronteggiare anche un’influenza aviaria altamente patogena di tipo H5N8, che ha già obbligato le autorità ad abbattere oltre 400 mila anatre e a decretarne la morte di altre migliaia nei prossimi giorni. L’eutanasia di massa dei volatili, al centro della pregiata industria del foie gras, è la conseguenza diretta di un’infezione ormai fuori controllo nel Sud-Ovest del Paese, dopo che il primo caso era stato riscontrato lo scorso novembre in un negozio di animali in Corsica. Da allora il virus è dilagato nella regione per eccellenza di allevamento delle anatre, le Landes, dove sono stati attuati abbattimenti preventivi di massa per cercare di arrestarne la diffusione. Negli allevamenti delle Landes sono ancora in vita 5 milioni di anatre e al momento l’obiettivo è quello di procedere ad uno spopolamento massiccio per contenere l’epidemia, mantenendone in vita il numero più alto possibile. Secondo la responsabile della Federazione dei produttori di foie gras (Cifoq), Marie-Pierre Pe, “il virus è più forte di noi. Nuovi focolai stanno continuamente emergendo”. I cluster, ad oggi, sono 124, in base ai dati ufficiali e il capo veterinario del governo, Loic Evain, ha descritto il virus, non pericoloso per gli umani, “ma molto contagioso”. La strategia varata dal governo francese è quella di creare un “vuoto sanitario” intorno ai focolai dell’aviaria da 3 a 5 km, oltre all’istituzione di zone cuscinetto nelle quali è vietato l’ingresso e l’uscita di pollami. Sono stati macellati anche polli ruspanti e tacchini all’interno di tale area. Al tempo stesso le autorità competenti assicurano che viene scrupolosamente rispettato il protocollo sanitario dell’abbattimento delle anatre che prevede un loro trasferimento controllato per accertarsi che il virus non si sposti da una zona all’altra durante la procedura di eutanasia. Oltre alle Landes sono colpiti anche i dipartimenti del Gers e dei Pirenei atlantici. A partire della prossima settimana gli allevatori cominceranno a percepire i risarcimenti promessi dal governo e per almeno due mesi la produzione rimarrà ferma. Quest’anno non solo gli allevamenti del Paese transalpino denunciano infezioni da aviaria di tipo H5N8, ma anche i Paesi Bassi, la Svezia, la Gran Bretagna e l’Irlanda sono alle prese con focolai di influenza dall’inizio dell’inverno che li stanno costringendo ad abbattimenti preventivi.

Stampa