Un progetto tutto napoletano ospitato al Mann

sireneNapoli – Presso il MANN è possibile ammirare una Sirena, a dire il vero molto affascinante dalla folta capigliatura ramata che ricorda l’Ariel disneyana ma che in realtà immagino voglia invece essere un tributo alla nostra Parthenŏpe. Si tratta di una particolare installazione, un prototipo olografico di un’artista interattiva che, sotto forma di ologramma, interpreta il repertorio della canzone classica napoletana in versioni multilingue. I visitatori del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, grazie al canto della Sirena Digitale, potranno ascoltare tracce musicali e diverse interpretazioni dei classici della canzone napoletana, proposti nelle versioni in lingua originale, in inglese e in cinese mandarino. Al momento l’ologramma della Sirena Digitale interpreta due brani del repertorio classico della canzone napoletana “Malafemmena” con testo e musica di Antonio de Curtis (Totò) e “Reginella” con testi e musica di Libero Bovio, Gaetano Lama. (Le canzoni sono tradotte e interpretate dalla ricercatrice artista Francesca Fariello mentre gli arrangiamenti sono di Raffaele Lopez). I due brani sono ascoltabili in versione classica, piano e voce, e in versioni pop-rock, in lingua inglese, cinese e napoletano. Si può anche, con una App per smartphone e tablet, diffondere su vasta scala il messaggio della sirena olografica, utilizzando una piccola piramide di plastica come mezzo di proiezione. Un progetto che ha l’intento di promuovere in modo originale il patrimonio culturale, artistico e musicale partenopeo, tra tradizione e innovazione. L’installazione olografica di Sirena Digitale è visitabile presso il piano -1 del Museo Archeologico e sarà accompagnata dall’esposizione della scultura del Maestro Lello Esposito, Siren-a-Terra. Quest’evento è stato promosso dall’Università Federico II di Napoli, coordinamento scientifico di Lello Savonardo per il dipartimento di Scienze Sociali e vede la partecipazione dell’Accademia delle Belle Arti, del Centro di Produzione Rai, dell’archivio Storico della Canzone Napoletana della RAI, di Luigi Gallo per l’ICAR-CNR e di Angelo Chianese nell’ambito del progetto Remiam.
di Luigi De Rosa
(foto tratte dal web)

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