“Covid-19…Il Paese che verrà/7” Giuseppe Stinga

giuseppe-stingaNel mondo imprenditoriale sorrentino l’attenzione si sofferma quasi sempre nell’ambito turistico, mentre esistono realtà imprenditoriali di successo attive in altri settori e che possono considerarsi assolutamente strategiche per gli interessi non tanto locali, quanto nazionali. Una di queste è la “Stinga Trasporti”, fondata negli anni 50 dal papà Antonino, e oggi è rappresentata da Giuseppe Stinga, che ha accompagnato l’azienda in una straordinaria performance organizzativa e tecnologica al punto da farne una delle più affermate e apprezzate a livello nazionale nel settore del trasporto ferroviario essendo anche esclusivista per il trasporto merci su gomma di Rete Ferroviaria Italiana SpA, azienda partecipata al 100% da Ferrovie dello Stato Italiane.

La “Stinga Trasporti” è un’azienda sorrentina di successo, solida e performante in un settore di fondamentale importanza per l’economia nazionale. Questo le ha consentito di affrontare con sicurezza e consapevolezza l’improvvisa e inaspettata emergenza sanitaria che si è abbattuta sul mondo intero. Come vi siete mossi in questo frangente?

“La nostra azienda annovera tra i suoi più importanti committenti, alcune società del gruppo FS, le Forze Armate Nazionali e HITACHI Rail, operiamo nel settore dei trasporti su strada per conto terzi e della movimentazione delle merci in tutt’Italia e sicuramente si tratta di un’attività classificabile tra quelle strategiche per gli interessi generali del Paese visto che gestiamo l’approviggionamento di materia prima per le infrastrutture ferroviarie, materiale rotabile, materiali per l’Esercito Italiano, l’Aeronautica Militare e Marina Militare e materiali tecnologici, in questo momento specifico invece siamo impegnati spesso al trasporto di dispositivi di protezione mediche per i vari presidi nazionali. La pandemia chiaramente ha imposto una rivisitazione degli asset aziendali, processo che si è potuto rapidamente realizzare in virtù della flessibilità organizzativa che è stato attuato in questi anni e che rappresenta una costante delle nostre strategie aziendali per essere sempre al passo coi tempi e con le mutate e mutabili esigenze dei mercati

Quindi possiamo affermare che la solidità aziendale e la sua agevole capacità di adattamento alle diverse condizioni del mercato hanno reso possibile questa nuova “mission” senza subire contraccolpi economici?

“Mi piacerebbe rispondere “si” ma non è proprio così, anche la nostra Società ha subito un notevole calo di ordinativi a causa degli stop forzati alle aziende produttrici di materiali rail ed altro ma di contro abbiamo incrementato trasporti legati all’emergenza Covid-19 nel complessivo il tutto ha determinato un rallentamento dell’attività. L’impresa si fonda sull’ ADATTAMENTO, sulla capacità di fare sacrifici nel momento che gli viene richiesto e di saper rispondere, in tempi rapidi e in modo efficiente, al cambiamento pur conservando la propria identità. Questa crisi inevitabilmente determinerà una selezione anche nel nostro settore dove le piccole aziende non hanno potuto reggere nè potranno farlo da qui in avanti; il nuovo sistema nato da questa pandemia mortifica e annulla le realtà che non sono solide e performanti. Non è bello a dirsi, ma è la realtà e gli imprenditori, nel bene e nel male, si confrontano con la realtà quotidiana e se non sanno o non riescono a raccogliere le sfide del nostro tempo, non sono in grado di resistere. Per questo la crisi del coronavirus determinerà, insieme a una selezione naturale delle imprese in tutti i settori produttivi, anche una diversa concezione dell’essere e del fare impresa da oggi in avanti e, perché no, anche opportunità per i più attenti lasciate appunto da quelle imprese più deboli. Ne dobbiamo essere consapevoli e responsabilmente affrontare una sfida così decisiva per le sorti del paese e delle persone che, non dimentichiamolo mai, restano il cuore pulsante di una comunità e meritano la massima attenzione soprattutto in momento di crisi come questo”.

Si fa avanti un nuova cultura d’impresa, una sua diversa dimensione e prospettiva?

“Nel giro di pochi giorni l’emergenza Covid-19 ha stravolto le nostre abitudini sia nella sua quotidianità sia nel mondo del lavoro in generale, il discorso vale per tutti i settori dell’economia… Attenzione, non è che finisce dopodomani! Ad oggi dobbiamo entrare nell’ordine di idee di dover convivere a lungo con essa e con le implicazioni che ne conseguono sul piano delle relazioni interpersonali, siano esse di natura privata, sia socio-economiche…a meno che non venga scoperto un vaccino che riuscirà a debellare questa pandemia. Senza questa consapevolezza davvero il sistema imprenditoriale meno strutturato non potrà reggere al cambiamento epocale di cui siamo nello stesso tempo vittime e protagonisti. Bisogna rimboccarsi le maniche e in primo luogo ragionare seriamente su sè stessi e poi sul nuovo sistema che si è già in parte creato e ulteriormente si creerà nei mesi a venire. Ce ne accorgeremo presto per cui non piangiamoci addosso e rivisitiamo il nostro modo di agire e di intraprendere facendo scelte consapevoli e, se occorre, anche coraggiose. Solo così ce la si può fare”.

Ma su un’economia turistica qual è quella sorrentina e più in generale peninsulare, quali potranno essere le conseguenze per imprese e lavoratori del settore?

“Nell’immediato e per il nostro territorio la crisi del comparto turistico è quella più diretta e immediata per gli effetti a catena che ha prodotto e continuerà a produrre. Teniamo presente che la pandemia coinvolge tutto il mondo e quindi prima che ritornino sicurezza e tranquillità insieme all’agibilità degli spostamenti passerà un po’ di tempo. Purtroppo non ci sono ricette magiche in grado di cambiare questa situazione perchè dobbiamo fare i conti con le sensibilità delle persone, con il loro sentirsi al sicuro e al riparo da rischi, cioè con un processo che è di natura psicologico ancor prima che condizionato dai divieti imposti dalla legge! Il turismo è movimento, relazione, condivisione, divertimento, tutte cose che si fanno insieme e che comportano dipendenza gli uni dagli altri. Se resterà, come credo, ancora per parecchio tempo l’obbligo al rispetto delle distanze, a portare la mascherina e così via, mi chiedo come ci si potrà muovere con i mezzi di trasporto tradizionali, pulman, aerei, treni e così via dovendo rispettare le distanze tra i passeggeri? Come si utilizzerà, per esempio la Circumvesuviana per andare a lavoro o a scuola? Come ci si siederà in ristorante, come ci si potrà sdraiare su una spiaggia con lettini e ombrelloni a distanze finora inconcepibili per gestori e ospiti? Gli esempi sono tanti e se ci riflettiamo davvero c’è da impazzire, da scoraggiarsi e forse anche rassegnarsi. Invece bisogna reinventarsi per quanto possibile se vogliamo restare vivi e attivi. Le azioni su cui fondare la ripresa del turismo sono: ORGANIZZAZIONE – COMPETITIVITA’ – TECNOLOGIA – SICUREZZA.

Cambierà anche il modo di fare amministrazione pubblica o no?

“Assolutamente, sarebbe sciocco pensare di ritornare agli schemi e alle spese del passato. Il coronavirus ha rivoluzionato la scala gerarchica della spesa pubblica, richiedendo investimenti enormi nella spesa sociale e solidale, quella per garantire addirittura un pasto caldo a chi, senza lavoro, rischia davvero di non farcela. I Comuni e gli Amministratori devono fare i conti con questa mutata realtà, con incassi per la tassa di soggiorno turistica che garantiva una spesa che molto spesso è stata anche disinvolta…Ma c’erano le risorse finanziarie e una città come Sorrento, per esempio, ha potuto investire in politiche di attrazione, opinabili o meno, ma comunque coperte dagli introiti turistici. Da quest’anno non sarà così e, pur con l’ottimismo che non deve mancare, anche il 2021 non ripoterà in dietro le lancette dell’orologio. Teniamo presente che solo quando ci sarà il vaccino, come ci dicono gli esperti, potremo ritenerci al sicuro dal covid, per cui la rivoluzione delle imprese dovrà ugualmente interessare il governo delle municipalità non solo sul piano della programmazione e della gestione oculata delle risorse finanziarie, ma anche su quello della capacità organizzativa a 360° del personale politico che deve essere sempre più all’altezza delle sfide che gli si porranno di fronte dopo la crisi. La pandemia è come se avesse riportato tutti i concorrenti sulla linea di partenza, adesso bisogna correre più forte degli altri per poter vincere. Guardare oltre i soliti schemi significa semplicemente saper affrontare il futuro…e lo dobbiamo fare tutti”.

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