Coldiretti lancia l’allarme siccità

siccitaIl 2020, anno bisesto, e visti gli inizi, anche funesto come recita da sempre l’adagio. Tocchiamo ferro! ma intanto, dopo Covid-19 e locuste tocca alla Coldiretti lanciare l’allarme siccità dovuto agli effetti dell’andamento climatico che rischia di lasciare l’Italia a secco in un 2020 segnato da -80% precipitazioni e una temperatura superiore di 1,87 gradi la media storica secondo le elaborazioni su dati Ispra relativi al mese di gennaio 2020. In un Paese comunque piovoso come l’Italia, che per carenze infrastrutturali trattiene solo l’11% dell’acqua dovuta a eventi meteorici, occorre un cambio di passo nell’attività di prevenzione. Il primo dovrebbe essere la realizzazione di piccole opere di contrasto al rischio idrogeologico, dalla sistemazione e pulizia straordinaria degli argini dei fiumi ai progetti di ingegneria naturalistica, queste le soluzioni da mettere in atto suggerite dagli esperti di Coldiretti ma serve anche un piano infrastrutturale per la creazione di piccoli invasi che raccolgano tutta l’acqua piovana che va perduta e la distribuiscano quando ce n’è poca ai fini della regolamentazione delle acque, irrigui, ambientali e dell’accumulo/produzione di energia idroelettrica. Servono poi interventi di manutenzione, risparmio, recupero e riciclaggio delle acque. Bisogna informare i coltivatori e i consumatori con campagne di informazione all’uso corretto dell’acqua, un impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo, ma anche investire nella ricerca e nelle innovazioni.
a cura di Luigi De Rosa

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