“I racconti dello Chef” di Franco Luise

raccontiDue racconti in parte autobiografici e in parte ricordi della memoria raccolti con gli amici seduti intorno ad un tavolo, a bere un buon bicchiere di vino dopo il lavoro, sono narrati ne I racconti dello chef (Leucotea Edizioni, 2015). Franco Luise ci rende partecipi di un suo momento di intimità: raccoglie le sue idee, fa un bilancio degli anni trascorsi, ricorda gli amici che non ci sono più, e non nasconde a se stesso il desiderio di un nuovo inizio. Momenti che appartengono alla sua quotidianità, frammenti della sua vita, vicende, situazioni, rimpianti, dolori e gioia.

“Nei racconti che leggerete, troverete la verità che si cela dietro il sipario di una vita in cucina. Forse leggendoli vedrete in modo diverso chi cucina per voi nel vostro ristorante preferito, in un giorno di festa”.

Essere chef significa intraprendere un percorso professionale costellato non solo di successi. In realtà è un lavoro duro e impegnativo che richiede dedizione e sacrifici, che ti portano il più delle volte lontano da casa e dalla famiglia, e se non sei animato dalla passione per la cucina, puoi non farcela. Come quando è Natale e nelle cucine dei ristoranti si lavora a ritmi maggiori mentre fuori la gente è in strada, felice, alle prese con gli acquisti natalizi. Luci, suoni e odori che rammentano la leggerezza dei giorni di festa e una malinconia e una sottile tristezza ti prendono all’improvviso. Sei lontano e ti appresti a vivere il Natale di nuovo da solo, mentre la tua mente rimanda ai ricordi dei momenti di felicità.

Franco Luise, padovano, chef di successo che ama definirsi il cuoco senza stelle, docente di cucina, dopo aver trascorso la maggior parte dei suoi anni all’estero, in Europa e negli Stati Uniti, nei più esclusivi ristoranti, ha deciso di raccontarsi, di parlare di sé e della sua vita di Executive Chef. Un maestro della cucina, estroverso ed esigente, amante dell’arte, della cultura, della musica classica e che parla correttamente quattro lingue. Nella sua lunga carriera ha ricevuto numerosi premi e scritto libri di cucina e oggi pubblica con Leucotea Edizioni un libro nel quale narra alcune delle sue straordinarie e singolari esperienze intime ed umane. Una vita manageriale ed operosa trascorsa per oltre trent’anni dietro i fornelli delle cucine più prestigiose del mondo, fino al giorno che ti fermi e rifletti su te stesso. La sua è una scrittura sincera, onesta, capace di creare immaginari molto coinvolgenti. Qualche settimana prima del Natale, Franco si trova a Batumi sul Mar Nero in Georgia. Essere imprenditori di se stessi, investire nel proprio talento e viaggiare di continuo, è il lavoro di uno chef. È questo il suo lavoro. Franco guarda fuori delle grandi vetrate che si affacciano sulla spiaggia, al diciottesimo piano del suo appartamento. Sarà impegnato nella ricerca di candidati per l’Hotel, in una città che sembra essere sopravvissuta ad un terremoto e, tra degrado e sporcizia, spera in una rinascita, squadrati edifici lasciati in eredità dal vecchio regime sovietico si alternano a grattacieli moderni.

Guardo l’orizzonte e quel mare piatto. Una lacrima scende e la mia mente vola lontano … il volo distratto d’un uccello mi fa scorgere la compagnia di questa lacrima, cornice al mio cuore solitario. Paesaggio sbagliato, pensiero insperato in un giorno ancora pieno del nulla. In un giorno ancora senza te“.

I suoi ricordi vanno indietro negli anni, i pensieri diventano pesanti e inquietanti, le immagini non sono più nitide, sono coperte dietro un voile bianco e trasparente. Rivede Piazzola sul Brenta, il mercatino dell’antiquariato con le bancarelle di vecchi libri e la scuola di cucina di Mela, zia Raffa e Cettina. O quando, qualche anno prima, era a Londra per la preparazione di una cena di gala al Park Lane e si diresse alla Royal Opera House, nel cui atrio giungevano le note del Concerto Grosso di Haendel, e alla National Gallery, nella sala undici, quella circolare, per ammirare le quattro grandi tele di Joachim Beuckelaer.

Un lungo sospiro e il ricordo di una tovaglia di voile bianco interrompono il mio sonno. Forse non ho mai dormito. Forse ho soltanto chiuso gli occhi e viaggiato nel tempo, cullato dal rumore delle onde del Mar Nero che s’infrangono sulla spiaggia sassosa“.

I racconti dello chef è una lettura davvero bella ed emozionante, che scava nell’anima, un’inattesa lezione di vita.

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