Schettino, è un “linciaggio mediatico”…diamogli la grazia!

Francesco Schettino, Vicnenzo Cesaro e Riccardo del Ristorante "Lucullo" a Sorrento - foto ViC

Francesco Schettino, Vincenzo Cesaro e Riccardo del Ristorante “Lucullo” a Sorrento – foto ViC

Sull’intervento del comandante Francesco Schettino all’Università “La Sapienza” di Roma invitato dal prof. Vincenzo Mastronardi direttore di un master in scienze criminologico-forensi, si sta consumando l’ennesima farsa italiana del “dagli addosso all’untore” utile a scaricare troppe coscienze pronte a scandalizzarsi se solo Schettino va a bere un caffè o partecipa a una cena, mentre restano del tutto indifferenti rispetto a tante, troppe scandalose vicende italiote che meriterebbero davvero indignazione se non addirittura rivolta civile.

Avv. Laino

Avv. Donato Laino

Parliamo allora di questo caso partendo dal comunicato all’Ansa dell’avvocato Donato Laino sulla vicenda della Sapienza.

Scrive Laino: “Ancora una volta prendiamo atto di una campagna mediatica volta unicamente a denigrare il Comandante Schettino, le finalità sono sempre più evidenti l’imputato Francesco Schettino deve essere l’unico responsabile di questa tragedia. Quanto in realtà sia accaduto quella maledetta notte non deve e dico non deve interessare più. La retorica e il falso perbenismo, ancora una volta la fanno da padrona in questa triste storia. Quando un ministro afferma: le nostre Università devono continuare a essere luoghi in cui si trasmettono il sapere, la dottrina e il metodo e non dove si produce spettacolarizzazione”, ha ragione, peccato che non era presente, avrebbe avuto conferma che il 5 luglio non c’è stato nessun spettacolo. Per me da spettacolo un rettore come il Dr. Frati che dichiara:  “Schettino è un personaggio negativo, responsabile della morte di 30 persone ed io al posto suo starei ben nascosto”. Caro Procuratore Verusio l’indignato sono io. Un mese fa c’ero anch’io a quel seminario e le posso assicurare che si discuteva di cose molte interessanti e pertinenti la tragedia della Concordia. Peccato che non l’hanno invitata avrebbe imparato qualcosa d’interessante e non certamente detta da Schettino.
Avv. Donato Laino

Ora se Marco Travaglio, visto l’andazzo italiota, ha osato invocare la “grazia” per Fabrizio Corona detenuto per condanne relativi a reati commessi e tutto sommato molto meno gravi di quelli compiuti da tanti Politici e Governanti italioti, fatte le debite proporzioni, è giusto invocare una “grazia per Schettino“.  Prima ancora che ai giudici la grazia va chiesta alla pubblica opinione che ne ha già decretato la condanna, a prescindere dall’esito processuale in corso e con grave pregiudizio per la serenità e obiettività di chi dovrà giudicare stante il peso ossessionate dei media che mantengono elevato l’indice di sgradimento verso Schettino.

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Luigi Frati

Circostanze che stridono fortemente con la natura ipergarantista e perennemente assolutoria del nostro Paese aduso a perdonare (o più comodamente a restare indifferente) le più grandi schifezze compiute ai danni della collettività non incidentalmente, quanto deliberatamente! E’ perciò insopportabile la canea di dichiarazioni provenienti da ogni angolo d’Italia per quest’ennesima vicenda che ha riguardato Schettino: dal rettore della Sapienza Luigi Frati al Ministro dell’Istruzione Stefania Giannino e alla stessa Procura di Grosseto corsa a verificare quello che ha detto Schettino in aula, quasi che se avesse pronunciato la frase “io sono innocente” avesse compiuto un altro gravissimo reato!

Silvio Berlusconi

Silvio Berlusconi

Ma ci rendiamo conto di che cosa ha detto in tutte le salse Silvio Berlusconi di Magistratura, di Giudici, di sentenze e di tutto quello che lo riguardava in materia di giustizia? In Italia anzi sono stati offerti palcoscenici televisivi a indagati e condannati di ogni specie per confutare accuse giudiziarie, per accusare la Magistratura di perseguire Tizio e Caio e di lavorare al soldo di chissà quali poteri! Tutta gente finita poi con l’essere condannata e rinchiusa in galera! Ministri e uomini delle Istituzioni, ma anche manager e industriali, che hanno depredato lo Stato e continuano pure a farlo, hanno concluso e concludono patti con il crimine organizzato, addirittura hanno ordinato stragi e omicidi: gente che non ha subito nè subisce il trattamento riservato invece al comandante Schettino, imputato in un processo per i noti tragici fatti della nave Concordia di cui ricordiamo le 32 vittime, i 110 feriti e il disperso (del quale forse è stato ritrovato il teschio nel relitto risollevato e trasferito a Genova per la demolizione che darà da lavoro a centinaia di persone per parecchio tempo).

Di tutto si potrà incolpare Schettino tranne che di una sua deliberata volontà nel provocare il fatale incidente. Pertanto decretarne mediaticamente e anticipatamente la condanna (e offenderlo per qualunque cosa dica o faccia) appare un esercizio assolutamente incoerente se non scorretto. Sic stantibus rebus, qualunque cosa dica o faccia Schettino subisce l’automatica amplificazione da media “colpevolisti a prescindere” non si sa bene in nome di quale “verità assoluta“.

yaraTanto per restare in argomento: si prenda il caso di Massimo Bossetti, arrestato con l’accusa di essere l’assassino della giovanissima Yara Gambirasio, addirittura con l’inusuale annuncio dato in anteprima da parte del Ministro dell’Interno Angelino Alfano. Ancora oggi non esistono, o non sono certe al 100%, le prove che sia stato lui l’autore del delitto (in Italia quasi mai si riesce a scoprire scientificamente chi è il vero responsabile di un delitto), eppure il circolo mediatico ha già stabilito che lui è l’assassino costruendoci addosso quotidiani talk show e celebrando in televisione un processo mediatico morboso, anch’esso utile più alle coscienze collettive che al bisogno di verità.

plastico-nave-concordiaTanto solo per spiegare che l’accanimento mediatico-giudiziario nei riguardi del comandante Schettino qualche anomalia la presenta: una ragione dev’esserci e va anch’essa scoperta. Schettino si difende e continuerà a difendersi nelle aule del Tribunale per dimostrare, come qualsiasi imputato per qualsivoglia reato, la propria innocenza rispetto alle contestazioni mossegli dalla giustizia. Ferme restando le proprie responsabilità, anch’esse da ricercarsi e individuarsi non tanto e non solo in rapporto ai fatti specifici, ma perchè il caso della Concordia riguarda fatti e funzioni svolte quotidianamente da tantissimi altri comandanti e personale a bordo di navi da crociera che potrebbero trovarsi nelle stesse condizioni della Concordia e di Schettino, a fare gli “inchini” che certamente si continuano e si continueranno a fare a prescindere da Schettino e dall’esito del processo.

trenoPer tentare di capire il cortocircuito italiota ricordiamo i ben più tragici eventi accaduti l’anno scorso in Spagna, a Santiago de Compostela, dove un macchinista (alias comandante) provocò il deragliamento di un treno che schizzava alla folle velocità di 190 km orari rispetto al limite dei 90 per cui morirono 80 persone, si ebbero 95 feriti di cui 35 gravi. Di questa storia e delle sue ancor più tragiche conseguenze (anche un italiano perì nell’incidente) se ne è parlato solo per pochissimi giorni tanto da essere quasi cancellato dalla memoria: in Spagna non si crocifigge quotidianamente quel maledetto capotreno che anzi nessuno più neanche conosce!

E’ vero: il caso della Concordia ha avuto un impatto emozionale e mediatico straordinario, mondiale. Il problema che abbiamo sollevato però resta, come restano pure le strumentalizzazioni relative alla vicenda della Sapienza rispetto alla platea universitaria che non era infantile-adolescenziale e quindi carente di capacità critiche. Piuttosto si trattava di professionisti che partecipano a momenti di alta formazione e specializzazione e per questo dotati di un sufficiente spirito critico per ritenerli immuni da rischiose contaminazioni culturali frutto della “lezione” di Schettino.

Video Università di Pisa

Ministro Istruzione

Spagna deragliamento treno 2013

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