A Napoli la sesta edizione del concorso enologico “Amodio Pesce”

vesuvinum  premio pesce luglio 2013NAPOLI –  “Dobbiamo gettare le basi per possibili strategie di rilancio, commerciali e di comunicazione. Vis a vis con i produttori di vino più grandi e blasonati della provincia di Napoli e di tutta la Campania, che vogliamo capire le reali esigenze di chi quotidianamente si confronta, non senza qualche sofferenza, con la fascia alta del mercato nazionale ed internazionale. Una discussione ad ampio raggio con l’invito di creare, attraverso il metodo della concertazione, un tavolo di consultazione periodico con una rappresentanza qualificata e ristretta di produttori, sui temi più caldi del momento“.  Cosi Rosario Lopa, rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura già Delegato per la Provincia per il settore Agricolo, è intervenuto a margine dell’evento, giunto alla sesta edizione, col concorso enologico dedicato ad Amodio Pesce organizzato dalla Strada del Vino Vesuvio di Michele Romano  e dei prodotti tipici vesuviani, tenutosi alla Camera di Commercio di Napoli.  “Questo di oggi è stato un incontro di notevole interesse e ascoltare con grande sensibilità e attenzione le personali idee e le preoccupazioni per il delicato momento che il mondo del vino sta vivendo, come l’Agronomo Amodio Pesce ha sempre fatto, e concordo con i produttori che il settore in questo momento ha bisogno di un supporto sul versante del marketing verso l’ estero e che occorre per questo ripensare e riorganizzare le risorse, gli istituti e la strumentazione, per consolidare i vecchi mercati e conquistarne di nuovi. I tempi stanno rapidamente cambiando e dobbiamo avere il polso di chi il mercato lo vive, lo soffre e lo deve organizzare giorno dopo giorno. Per vincere le sfide di oggi, bisogna essere sempre più attenti e incisivi, senza improvvisazioni e senza disperdere la nostra presenza in mille manifestazioni che moltiplicano le spese e non portano a nessun risultato commerciale, ma invocare le più importanti e interessanti piazze estere per  una presenza più attenta allo specifico del vino del Vesuvio e di tutto il territorio, che rappresenta una delle icone del made in Italy del mondo. Una presenza che, in qualche misura, possa fare da contraltare alle politiche aggressive di altre nazioni, Australia in testa, che sta investendo ingentissime risorse nella scommessa del vino“.

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