Cimmino, crescono le adesioni a Scelta Civica

NAPOLI – “Continuiamo a registrare un crescente entusiasmo di pezzi della società civile e di amministratori locali attorno al progetto politico lanciato dal ministro Monti” Lo dichiarano Luciano Cimmino e Giovanni Palladino, rispettivamente capolista e candidato di Scelta civica con Monti alla Camera (Campania 1), a margine dell’incontro in cui tre consiglieri comunali del comune di S. Antonio Abate – Antonio Bozzaotre, Giovanni Amendola e Francesco Palumbo – hanno annunciato il loro sostegno e l’adesione a Scelta civica. L’adesione arriva dopo analoga decisione di un gruppo di amministratori del Nolano, tra cui il sindaco di Casamarciano, Andrea Manzi. “La nostra è una campagna elettorale senza grandi organizzazioni alle spalle, malgrado questo registriamo l’adesione spontanea di sempre nuove energie dal territorio“, hanno concluso Cimmino e Palladino.
Nell’incontro svoltosi ieri Cimmino ha evidenziato che occore “…Partire da Napoli per far ripartire il sistema economico del Mezzogiorno e dell’Italia: si può, ma occorre sostenere il tessuto industriale, riducendo il cuneo fiscale per far ripartire i consumi e dunque la produzione. Supportando le piccole e medie imprese del territorio e trasformandole in grandi industrie, non più ancorate al sistema burocratizzato della pubblica amministrazione. Monti sa bene che il Mezzogiorno è un problema centrale per il Paese ma anche che la politica non può essere fatta di slogan e di promesse demagogiche, nulla si ottiene senza sacrificio e sforzi. Se non si riavvia l’economia è difficile risolvere gli altri problemi, dalla sanità alla cultura. Occorre prima individuare le disponibilità economiche”. Cimmino ha poi affermato che “mente chi dice che i conti erano in ordine alla fine del 2011 e che Monti ha dichiarato che nel 2012 sarebbe tornato lo sviluppo: da imprenditore dico che non si può parlare di sviluppo se prima non si pagano i debiti. Anche per rilanciare il Sud, quindi, intendiamo lavorare con serietà ed onestà non lanciando annunci demagogici”. Per il candidato alla Camera nel Collegio Campania 1 Massimo Lo Cicero (economista) “bisogna ridurre la spesa pubblica e quindi la pressione fiscale che, insieme alle spese previdenziali, alimenta il divario tra salario netto e salario lordo. Così, aumentando il salario netto, si dà una spinta ai consumi e quindi alla produttività”. Sulle banche, Lo Cicero ricorda che “in Italia le tre grandi banche controllano il 50% del mercato di settore, a scapito della concorrenza. Occorre intervenire – aggiunge – non solo sulle grandi banche ma anche sulle banche locali, per sostenere la concorrenza e riattivare il credito alle imprese. E creare un mercato regolamentato dei derivati.  Aumentare la competizione tra le banche che sono troppo poche e finiscono per dominare la grande platea di piccoli imprenditori  e dei risparmiatori. Bisogna anche sviluppare – conclude – le forme di credito cooperativo e mutualistico e le tecniche del microcredito”.

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