Berlusconi, restino a casa gli “impresentabili”

Terremoto nel PdL a poche ore dalla scadenza della presentazione delle liste elettorali. Silvio Berlusconi, leader maximo del partito, ha detto no alle ricandidature dei cosiddetti “impresentabili“, quei parlamentari che hanno conti aperti con la giustizia e la cui presenza in lista rischia di compromettere il responso delle urne. Ancora di più in Campania dove si giocano addirittura le sorti della prossima legislatura con l’esito della votazione al Senato e dove Berlusconi sa di poter cogliere una vittoria anche alla luce delle rotture tra PD e Rivoluzione Civile destinata a trasformarsi in una sconfitta per Bersani. Resteranno a casa allora i Cosentino, i Milanese, i Cesaro, i Dell’Utri e compagnia? A meno di clamorosi dietro-front e colpi di scena questa gente non sarà ricandidata e il PdL si presenterà agli elettori con una veste quasi tutta nuova e con la forza di contendere il primato del rinnovamento al PD di Bersani che oggi ha annunciato l’esclusione dalle liste di alcuni esponenti non perfettamente in regola con la giustizia. In queste ore a Roma, in casa PdL, regna il caos e per tanti uscenti la prospettiva di una non ricandidatura si trasforma nel terrore di ritrovarsi con le manette ai polsi, svincolati dall’ombrello protettivo di un’immunità parlamentare agognata più di qualsiasi altra cosa. Ora si tratta di attendere l’esito di questo ultimo, decisivo braccio di ferro per sapere se Berlusconi l’avrà vinta oppure no e dovrà rassegnarsi a candidare figure che, pur funzionali al suo sistema, non rispondono a quei requisiti di candidabilità e onorabilità che il Cavaliere intende esibire come un fiore all’occhiello rispetto a qualsiasi altra forza politica auspicando un “ribaltone” nelle urne!

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