Mastellone sulla “manovra Tremonti” e i rischi per l’Italia

Gaetano Mastellone

Cosa sono 70 miliardi di euro di fronte a un debito pubblico di quasi 2 mila miliardi? Allora mi domando è meglio un default ragionato o un default improvviso? Altro che lodi a Tremonti! Ho letto tanti, troppi, interventi sulla manovra da circa 8o milioni di euro approvata dal senato su proposta del ministro Tremonti. Ho letto anche le poche righe della dichiarazione fatta dal Sen. del PDL Raffaele Lauro che ha detto: “Bravo Tremonti! Finalmente! La regola d’oro, o, meglio, la strada maestra, per salvare il nostro paese è costituzionalizzare i vincoli europei sul pareggio di bilancio e sul debito pubblico. Il resto sono solo chiacchiere in libertà”. Come posso non trovarmi d’accordo su questa affermazione? Anche se lo sono parzialmente. Chi legge i miei scritti, commenti o interventi certamente ricorderà che tante volte ho scritto, negli anni passati, che l’unica strada della politica moderna era quella della strada europea. La politica italiana, vecchia e nuova del sogno Berlusconiano, ha fallito. Mi fa piacere che, oggi, dopo averci portato ad un debito complessivo di ben oltre 1.800 miliardi si affermi che “non ci può essere una politica italiana diversa da quella europea e viceversa”! «Elementare, Watson!». Cari amici ricordiamoci solo una cosa che l’Italia ha una spada sulla testa pronta ad infilzarla, cioè il nostro debito pubblico  è maggiore della somma del debito di tutti gli altri paesi PIGS; Portogallo, Grecia, Irlanda e Spagna. Questo è un fatto. In più questa è una manovra che avrà un impatto reale, quindi dal punto di vista proprio delle entrate dello Stato, nel 2013 e nel 2014. Sicuramente troppo lontano.
Ricordiamoci che l’anno prossimo l’Italia si deve presentare sul mercato dei
capitali nuovamente e deve contrarre una serie di contratti, quindi deve vendere una serie di Bot a un mercato che questa settimana gli ha quasi voltato le spalle. E in più abbiamo da luglio fino alla fine dell’anno, altri 80 miliardi di Euro che dobbiamo racimolare su questo stesso mercato. Ho letto troppe “osanne” a questa manovra, mi sa di bruciato! Detto chiaro e tondo. Stranamente questa manovra è passata velocemente come se, all’improvviso, la maggioranza e la minoranza avessero fatto “la pace”! Brucia, brucia! Questa è una manovra che in un certo senso è stata osannata, proprio perché siamo un pò alla fine della situazione. Qui ci vuole una nuova politica e tutti coloro che oggi sono al parlamento, dal primo all’ultimo, ne sono responsabili. La vera verità è che in giro c’è puzza di default. Anche in Italia è giusto che ci diciamo – tutti – politici e cittadini la verità. Serve un vero “Patto per l’Italia” altro che dire “Bravo Tremonti”! Un esempio. In Islanda cosa è successo? Hanno costruito un default ragionato. Il governo è stato fatto fuori completamente dalla popolazione e una nuova classe politica, gente che non aveva mai fatto politica fino ad allora, è salita al potere e ha organizzato il default. Hanno diviso il loro debito e l’hanno ristrutturato in particolar modo quello detenuto dalle banche internazionali. In pratica hanno messo un punto fermo su cui ripartire con una nuova politica e con nuove possibilità di sviluppo. Invece noi che facciamo? Siccome non c’è sviluppo, quindi crescita del PIL, agiamo sempre sulla stessa leva: TASSE! Infatti invece di predisporre una task force di “assaltatori della guardia di finanza” per scovare i delinquenti (sì li chiamo in questo modo) che non pagano le tasse ce la prendiamo con le pensioni e con il reddito da lavoro dipendente (la strada più facile) ed infatti Tremonti (anche osannato) applica penalizzazioni sui nuclei con figli a carico, ad esempio meno soldi per le spese per l’istruzione, quelle mediche e per gli asili nido. Quindi un Italia più ignorante, più malata e meno assistenza ai giovani! Bella roba! Oggi c’è crisi da anni, il Pil non cresce, non c’è politica di sviluppo e saranno solo lacrime e sangue con i sacrifici che faranno sempre le solite classi di cittadini (le caste, le lobby, le corporazioni, la delinquenza vivranno e cresceranno nei profitti) e le conseguenze di brevissimo periodo di una politica di questo tipo saranno tremende. Noi avremo una contrazione del Pil, ci sarà un aumento della povertà (oggi già dichiarato verso oltre il 14% della popolazione dall’Istat), sarà sempre più difficile riuscire a arrivare una fine del mese. Allora mi domando è meglio un default ragionato o un default improvviso? Esaminiamo il caso Argentina. Nell’anno 2002, dopo il default, vi fu una contrazione del Pil di oltre il 20% mentre dal 2003 in avanti l’economia ha ripreso a crescere del 7,5% e continua a crescere a questi ritmi. La cosa seria che bisognerebbe affermare è che non ci sono ricette d’oro. Bisogna dire la verità agli italiani. Penso che i politici italiani (ripeto tutti) devono assumersi le responsabilità, unitamente a noi cittadini che li abbiamo fatti sedere con il culetto su quelle sedie. Insieme dobbiamo prenderci le responsabilità degli ultimi 40/50 anni di politiche sbagliate e di uomini sbagliati. Dobbiamo pagare tutti perché in quei 1.800 miliardi di debito ci siamo tutti e, chi pù chi meno, tutti abbiamo le colpe! Questo pagamento che dobbiamo fare, pare che l’italiano medio sarà tassato per mille euro, va fatto per dare una concreta possibilità di alla nostra economia di tentare una ripresa per i prossimi 6/9 mesi perché in difetto sarà una vera tragedia. E’ una cambiale a scadenza che paghiamo e non facciamola andare in protesto. Chiudo questo mio intervento con il riportare l’inizio del discorso di Tremonti tenuto al Senato: “Non ci può essere una politica italiana diversa da quella europea. Serve una governance che guidi i paesi membri verso un destino comune. La salvezza per l’Europa viene dalla politica e non dalla finanza. O si avanti o si va a fondo, e l’unica soluzione è una risposta politica comune europea”. Il mio commento: non è mai troppo tardi per ammettere che la situazione è nera, altro che ricette d’oro!

Gaetano Mastellone componente CdA OBI

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