Lopa, l’economia della Campania riparta dai territori

Rosario Lopa

La nostra azione politica è intesa a restituire rango e dignità a questo settore che da molto, troppo tempo, rischia pesanti penalizzazioni derivate da una eccessiva tendenza verso l’industrialismo e da un malinteso ambientalismo, entrambi alimentati dalle Amministrazioni precedenti. Adesso è necessario continuare e portare a compimento quanto è stato iniziato. Il primo passo dovrà essere quello di ristabilire e consolidare un nuovo legame fiduciario tra agricoltori, società civile e Pubblica Amministrazione, restituendo affidabilità al settore e ruolo alle imprese e alle istituzioni attraverso la risoluzione di problemi storici. Cosi è intervenuto il Rappresentante della Consulta Nazionale dell’Agricoltura, Rosario Lopa, intervenendo questa mattina al convegno,  La Campania riparte dai Territori, presso hotel Continental di Napoli. Dobbiamo tornare a conferire, ha sottolineato Lopa, centralità e unità al settore basandone le fondamenta su solidi pilastri quali: –la tutela del reddito; -lo sviluppo e la rego­lazione dei mercati; -la creazione di una stabile relazione con la società dovuta alla produzione di valore  aggiunto nella difesa  degli interessi diffusi che sono : – sicurezza alimentare – qualità dei prodotti- tutela ambientale – difesa del territorio.La nostra missione per la Legislatura provinciale è, quindi, in primo luogo quella di infondere nuovamente fiducia e consapevolezza nelle potenzialità e nelle opportunità che ci sono e che sono alla base dello svi­luppo del settore agricolo ed agro alimentare. Bisogna riconoscere che in questo momento siamo di fronte ad un passaggio molto impegnativo nella storia dell’agricoltura Campana. L’accresciuta incidenza dei fattori internazionali, la straordinaria intensità ed accelerazione dei processi di concentrazione e delo­calizzazione delle produzioni mutano progressivamente il quadro di riferimento in cui muove il settore. E’ in questo quadro che si inserisce l’azione programmatica che, con il Presidente Cesaro,si intende realiz­zare per il settore agro alimentare partenopeo e che si fonda sul consegui­mento di due obiettivi politici fondamentali: conciliare il processo di globalizzazione con l’interesse del territorio;  creare un nuovo rapporto tra agricoltura e società. Il raggiungimento di tali obiettivi, ribadisce l’esponente dell’Agricoltura,  rende necessaria una nuova strategia politica che, attraverso nuove forme di partenariato sociale e istituzionale, sia capace di rispondere alla sfida di sostenere questa competizione globale.In un momento di grandi mutamenti socio economici e tecnologici, l’agricoltura – e quanto ad essa legato – diviene un elemento di identità forte. Per questo riteniamo che un nuovo programma per l’agroalimentare in provincia di Napoli, debba fondarsi su tre parole chiave: Identità. Intesa come valore distintivo che consente di essere riconosciuti ed apprezzati in un Mondo che tende ad uniformarsi.   L’agricoltura della provincia di Napoli,  oltre alla fertile Piana Campana,  ha la splendida realtà delle aziende della Costiera Sorrentina,  delle Isole del Golfo, delle falde del Vesuvio.   Un’agricoltura non facile,  condotta con passione in condizioni di grandi difficoltà da imprenditori che offrono al mercato prodotti conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo.   Il loro lavoro va sostenuto ed incentivato.Modernità. Intesa non solo come condizione per vivere il nostro presente stando al passo coi tempi senza snaturare la nostra essenza,  ma anche come nuovo modello di  benessere diffuso, visto che lo sviluppo è reale solo se i vantaggi che ne conseguono sono accessibili a tutti. Le aziende agricole della provincia di Napoli incarnano in pieno il nuovo concetto di MULITFUNZIONALITA’ oggi tanto sostenuto dall’Unione Europea : aziende volte al mercato,  ma con una spiccata valenza ambientale,  paesaggistica e turistica.  Il nostro massimo sforzo deve essere volto a far sì che queste aziende di collina,  di costiera, di piana,  restino attive e vitali affinché conservino il loro ruolo non solo di produttrici di eccellenza,  ma anche di tutela e salvaguardia del territorio  nonché di forte richiamo turistico. Flessibilità  Può apparire un termine abusato,  ma oggi è quanto mai attuale se si riflette sugli eventi che negli ultimi tempi hanno portato la Campania sotto i riflettori : l’emergenza rifiuti,  le discariche gestite dalla criminalità organizzata.  Lo scenario di questi eventi sono stati alcuni  nostri terreni agricoli.  Flessibilità vuol dire mettere in atto provvedimenti per far sì che questi terreni non vengano abbandonati,   ma anzi,  si intervenga con coltivazioni no food capaci di disinquinare i suoli.  Questo è possibile con la coltivazione di piante dalla particolare capacità depurativa per il terreno e destinando la massa verde prodotta alla produzione di energia elettrica e termica. Alla totale rigenerazione  questi  terreni potranno essere restituiti  alle produzioni alimentari di eccellenza. La nuova governance, ha concluso Lopa, che  vogliamo strut­turare per il settore agroalimentare sarà fondata sulla capacità di definire strategie politiche, valorizzando il dialogo sociale e istituzionale. In questo senso, in raccordo con la Regione e le Istituzioni locali, occorrerà sviluppare un’opera di riordino normativo che elimini duplicazioni e sovrapposizioni di competenze ed assicuri una riduzione dei costi di impresa. Allo stesso tempo sarà necessario ristabilire il dialogo sociale con le Organizzazioni agricole e dare al Tavolo Agroalimentare Provinciale un ruolo più autorevole nella definizione e condivisione della strategie politiche per lo sviluppo del settore.

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