Rifiuti a Napoli, maxi inchiesta dei Noe indagato Bassolino

Antonio Bassolino

NAPOLI – Prima il commissariamento del PD a Napoli voluto da Pierluigi Bersani per porre fine alo scandaloso epilogo delle primarie per scegliere il candidato sindaco a Napoli, poi l’operazione dei Noe sulla gestione dei rifiuti che ha inquisito ancora una volta l’ex governatore Antonio Bassolino e una serie impressionante di alti funzionari della stato e della regione. Nonostante tutto il delfino di Bassolino, l’eurodeputato Andrea Cozzolino che ha vinto, come sappiamo, le primarie non si rassegna a farsi da parte secondo quanto richiesto dal partito e sembra continuare per la sua strada per tentare la scalata ai vertici municipali. Sul fronte opposto un centro-destra incapace di proporre un’alternativa unitaria, credibile, preso com’è da un’altra lotta per bande, con un PDL in mano a Cosentino-Cesaro-Landolfi che nell’implosione nazionale del partito cercano soltanto di conservare i propri spazi di controllo e di gestione della cosa pubblica. La verità è che il ventennio bassoliniano si è retto sul tacito accordo trasversale tra centro-sinistra e centro-destra che oggi crollano entrambi sotto le inchieste della magistratura e ancor di più per la guerra che si è scatenata tra le opposte fazioni interne ai due schieramenti. Se non ci fosse un governo allo sbando e una classe politica ormai priva di ogni credibilità, sarebbe il caso di commissariare Napoli per almeno 5 anni e tentare un’ardua operazione di ricostruzione che escluda la partecipazione democratica alla vita pubblica in una realtà dove non si riesce più a distinguere tra camorra e politica, tra politica camorristica e camorristi che fanno politica.

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