Di Nardo e Palagiano (IdV) all’attacco del governo

Rifiuti. Di Nardo: Berlusconi smascherato, serve Governo dei cittadini.

Ma Berlusconi vuol capirlo una buona volta che sulla questione rifiuti non riesce più ad ingannare nessuno? Il Presidente Napolitano non ha ricevuto alcun decreto e l’ispezione dell’Unione europea sancisce che la situazione è rimasta invariata da due anni: le bugie del Governo sono state smascherate una volta per tutte, dargli la fiducia significa togliere la speranza di giorni migliori a tutto il Paese”. Lo afferma Aniello Di Nardo, Capogruppo Idv in Commissione Ambiente, aggiungendo che “a Napoli esiste un imminente pericolo igienico-sanitario, ma intanto Pdl e Fli litigano su come spartirsi quell’affare milionario che è la gestione dei rifiuti, mentre la Lega invoca ottusamente l’uso della forza per riversare senza criterio la spazzatura sul territorio. L’emergenza è grave e riguarda tutta l’Italia, ma il centrodestra riesce ad affrontare il problema pensando solo ad una speculazione economica sulla pelle della popolazione. Basti ricordare la protesta dei tifosi ieri al San Paolo, che testimonia la sfiducia diffusa nella società verso la ‘politica spazzatura’ fatta solo di slogan elettorali. In Parlamento è urgente votare contro l’esecutivo degli affaristi” conclude il senatore dell’Italia dei Valori “e dare al Paese un Governo dei cittadini, capace di risolvere i problemi di tutti e non di fare gli interessi di pochi”.

L’On. Antonio PALAGIANO

“Una settimana complicata, quella appena trascorsa nell’Aula della Camera. Una settimana lunga per approvare la norma più importante di ogni anno di legislatura: la manovra finanziaria. Quella norma con la quale, di fatto, si stabilisce il futuro del Paese, in tutti i settori: lavoro, mobilità, infrastrutture, pubblica amministrazione, sanità, sevizi sociali, cultura. Una manovra difficile, bisogna ammetterlo, specie in un periodo di crisi economica come quello che stiamo vivendo. Quest’anno, però, oltre ai tagli orizzontali, al di là dell’immaginazione, abbiamo assistito all’ennesima beffa di questo Governo: inondare gli italiani di false promesse. Come? Costruendo ad hoc degli “interventi” che a prima vista sembrano risolutivi, ma che si rivelano, poi, una palese farsa. Due argomenti mi hanno particolarmente coinvolto, anzi, sconvolto. La vicenda dei malati di SLA – con i quali ho manifestato, lo scorso 16 novembre, sotto il Ministero dell’Economia – e la questione dei ricercatori delle nostre università. Gli affetti da Sclerosi Laterale Amiotrofica in Italia sono circa 5000. Da anni, ormai, chiedono la revisione dei LEA (Livelli essenziali di assistenza) e del Nomenclatore tariffario, così da poter ricevere un’assistenza sanitaria degna di questo nome. A tal proposito ho presentato, sempre questa settimana, un’interrogazione parlamentare. Per questi malati, purtroppo, nulla è stato fatto. Niente, fino a ieri (apparentemente). Quando, con una mossa eclatante quanto menzognera, il Governo ha deciso di destinare 100 milioni di euro ai malati di SLA … dimenticando, o facendo finta di dimenticare che quei 100 milioni li hanno sottratti ad altre categorie disagiate del nostro Paese, innescando una guerra tra poveri. In pratica, non un euro è stato messo sul piatto in favore dei malati di SLA. Il Governo ha barato e davanti agli interventi incalzanti dell’opposizione – tra cui il mio – ha fatto finta di cedere. Ha sospeso la seduta alla Camera e dopo aver confabulato, ha dichiarato di aver risolto il problema. In realtà ha sottratto quei 100 milioni ad un fondo complessivo di 350 che veniva ripartito tra contributi per l’acquisto dei libri scolastici alle famiglie disagiate, stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e rifinanziamento degli impegni dello Stato in Banche, in pratica, dove già non ce ne sono e facendo pagare ad altri un prezzo che non possono permettersi. Nello stesso giorno, anche su un altro fronte, il Governo bara e getta fumo: questa volta sull’università. I fondi per attuare la riforma universitaria e realizzare i concorsi per i ricercatori sono, di fatto, inesistenti. E ieri, con una mossa camuffata, Tremonti ha stanziato per l’università 800 milioni per il 2011, 500 milioni per il 2012 e 500 milioni per il 2013, facendo credere agli italiani che con questo denaro si garantiranno i concorsi per i ricercatori. In realtà quelle risorse sono destinate al Fondo ordinario per l’università. Fondo che, è bene ricordarlo, serve al funzionamento ed alla manutenzione dei nostri atenei, al pagamento del personale docente e non docente e perfino alla ricerca scientifica (sic!). Questi importi serviranno a malapena a tamponare i copiosi tagli effettuati finora. Ed allora, nella realtà, come si farà a bandire i concorsi promessi – 9.000 in sei anni – per garantire una reale progressione di carriera ai ricercatori italiani più meritevoli? È evidente, quindi, che nè la cultura – forse perché non si mangia – nè i ricercatori, vero fiore all’occhiello dei nostri atenei, collocati al secondo posto in Europa dallo Science European Index per numero di citazioni nei lavori scientifici, stanno a cuore a questo Governo, così come tutte le categorie più deboli, compresi i disabili. Questo Governo continua a prendersi gioco degli italiani, illudendoli, ma i giochi – per fortuna – stanno per finire”.

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