Sanità in Campania: bloccati i crediti sanitari alle aziende

 

Deutesche Bank

NAPOLI – E’ sempre più crisi nella sanità regionale a seguito della decisione della Deutesche Bank di procedere al blocco dei crediti sanitari vantati dalle Aziende con la conseguenza di mandare sul lastrico centinaia di fornitori con conseguenti ripercussioni sul piano occupazionale. Una situazione esplosiva all’indomani dell’improvvisa decisione del manager generale Zuccatelli di rassegnare le dimissioni per contrasti politici con la nuova giunta regionale. Insomma insieme al caos rifiuti a Napoli e in Campania esplode il caos sanità, entrambi frutto di una pessima stagione politica e di connivenze trasversali alle parti politiche con forti collusioni criminali. Ancora una volta è l’europarlamentare campano Enzo Rivellini, coordinatore regionale di Generazione Italia, a sollevare il caso destinato a elevare ulteriormente il livello di tensione sociale, oltre che politica. Ha dichiarato Rivellini: «Avevo anticipato di qualche ora la notizia che poi è esplosa fragorosamente del blocco dei crediti sanitari da parte della Deutsche Bank che ora può innescare una spirale senza ritorno e far definitivamente deflagrare il comparto con la chiusura di decine di aziende ed il licenziamento di migliaia di operatori che, invece, devono essere garantiti dalla Regione come e quanto i dipendenti pubblici. Sono d’accordo con l’onorevole Scalera, ma soprattutto con l’onorevole D’Anna, che grazie alla loro esperienza stanno denunciando la gravità della situazione e l’immobilismo della giunta regionale.  In particolare ha ragione D’Anna che, dati alla mano, considera eventuali operazioni di anticipazione e relativo pagamento, naturalmente solo a chi ne ha diritto ed ha certificato in maniera corretta il proprio credito, una soluzione più economica di eventuali manovre dilatorie che abbiamo visto costano in interessi, spese legali e disagi molto di più. D’altra parte, un’altra notizia negativa per la sanità, se sono vere le ultime indiscrezioni, viene dal fatto che, in barba al blocco dei pignoramenti previsto fino al gennaio 2011, la scorsa settimana sulla tesoreria di Roma sono stati pignorati alla Regione Campania da vari creditori la bellezza di 21 milioni di euro, senza l’opposizione in giudizio di alcun avvocato della nostra sanità. Queste sono vicende che raffigurano una confusione ed un’incapacità di affrontare una triste realtà e che causano disparità e malumori notevoli. Al di là dei tentativi offensivi, purtroppo, non noto risposte rassicuranti da parte di chi ne ha titolo per capire come si intende uscire dall’attuale stallo. Non vorrei che dopo le posizioni degli on. Scalera, D’Anna ed altri l’unica risposta sia di apostrofarli come saltimbanchi, forse per il solo “peccato” che hanno di essere competenti in sanità».

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