Il PDL chiede la “rimozione” del sindaco Iervolino

Rosa Russo Iervolino, sindaco di Napoli

La notizia trapela dall’agenzia giornalistica IL VELINO, vicina al centro-destra: i Parlamentari del PDL si sono riuniti a Roma, dopo il tour de force legato al voto di fiducia parlamentare al governo, per chiedere la rimozione del sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, a causa del riesplodere dell’emergenza rifiuti a Napoli e in Campania. L’iniziativa è stata assunta dai coordinatori regionali del partito campano, Nicola Cosentino e Mario Landolfi, ed ha coinvolto anche il Presidente della Regione Campania Stefano Caldoro oltre ai presidenti delle province di Napoli, Salerno ed Avellino. Gli esponenti del PDL hanno preannunciato la loro iniziativa parlamentare di richiesta della rimozione del sindaco di Napoli, considerata “unico responsabile della recente crisi dei rifiuti nel capoluogo campano dovuta esclusivamente alle gravi disfunzioni organizzative e gestionali, non sappiamo quando strumentali, riconducibili alla sua attività amministrativa e finalizzata a gettare discredito sull’azione risolutiva del governo Berlusconi nel fronteggiare e risolvere l’emergenza rifiuti in Campania. I ritardi inaccettabili nello stato di avanzamento della raccolta differenziata e le gravissime inadempienze nei pagamenti all’azienda Asìa, che vanta 172 milioni di euro di credito dal comune di Napoli – si legge in una nota – sono i due elementi che determinano una condizione di criticità non più accettabile». All’incontro hanno partecipato anche i deputati Cesario e Pionati, che aderiscono all’iniziativa. L’obiettivo è verosimilmente verificare la possibilità normativa di commissariare il Comune per non aver raggiunto la soglia di differenziata prevista dalla legge 126 del 2010 che implicava la nomina del commissario ad acta da parte del Prefetto ed un eventuale scioglimento dell’Amministrazione. Netta la replica della Iervolino: “Già la mozione di Laboccetta non fu approvata, sono tranquillissima. Certo se Berlusconi si ricorda solo di Napoli e non di Palermo, vuol dire che sono potente e si ricorda di quando il mio Ppi nel’94 non appoggiò il suo governo: chissà che non sia proprio da Napoli che ci libereremo di lui”.

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