Il Parlamento “salva” ancora una volta Cosentino

 

On. Nicola Cosentino, PDL

ROMA – A scrutinio segreto e con 308 voti contrari il Parlamento ha negato ai Magistrati che indagano su Nicola Cosentino la possibilità di utilizzare in sede processuale le intercettazioni che “incastrano”, secondo la Procura, il coordinatore regionale e parlamentare PDL. 285 i voti favorevoli, precisamente quelli di PD, IDV, UDC, FLI. Probabile che in questo schieramento si siano registrate defezioni che hanno permesso a Cosentino di scongiurare, per ora, l’affondo degli inquirenti. La storia dei rapporti di Cosentino con la camorra dei Casalesi e la rete di complicità che lo vedono al centro di loschi affari e relazioni anche contro il presidente deller egione Stefano Caldoro cui proprio Cosentino avrebbe cercato di “spezzare le gambe” alla vigilia delle elezioni regionali, fanno del deputato PDL un uomo discusso e su cui pesano gravissimi sospetti. E’ chiaro che la “blindatura” garantitagli da Berlusconi e dalla Lega rispondono alla logica di far quadrato contro qualsiasi iniziativa della magistratura che ogni giorno porta alla luce in ogni angolo del Paese vicende scabrosissime su cui l’opinione pubblica nazionale comincia seriamente a interrogarsi. E’ chiaro che alla vigilia di un importante discorso da pronunciare alla Camera per capire se ci sono le condizioni per il Governo di andare avanti anche fino al termine della legislatura, il voto di oggi assume un significato preoccupante e nello stesso tempo provocatorio, soprattutto nei riguardi del neonato gruppo FLI di Fini che sulla legalità e sulla giustizia hanno rotto con Berlusconi. Potrebbe anche trattarsi del tentativo di forzare la mano per andare alle urne in primavera addossando le colpe della mancata fiducia proprio al FLI. Per Berlusconi infatti il passaggio elettorale può rappresentare l’ultima occasione per restare in sella del Governo e puntare a una rielezione che lo accompagni fino alle elezioni del Presidente della Repubblica carica che il Premier intende ricoprire per garantirsi, evidentemente, immunità permanente e libertà d’azione sullo scenario politico italiano. Insomma la situazione sta sicuramente peggiorando su tutti i piani col rischio che si aprano ferite insanabili nel tessuto politico, ma anche e soprattutto socio-economico italiano.

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