Banche e truffe, i precedenti in Campania

 
 
 
 
 

Avv. Agostino La Rana

NAPOLI – In questi giorni lo scandalo della fantomatica “Banca Popolare del Meridione” tiene banco sui giornali. Leggiamo racconti di investitori raggirati da una specie di “furbetto del quartierino” in salsa partenopea. Eppure basterebbe rammentare alcune vicende, analoghe ma non certo identiche, che hanno segnato la vita finanziaria nella nostra regione, senza nemmeno andare troppo a ritroso nel tempo (si pensi, ad esempio, ai casi della Banca Fabbrocini, al Banco di Credito Campano del finanziere d’assalto Ninì Grappone, alla S.I.M. De Asmundis, ecc.). Nel Tribunale di Benevento, sono in corso i processi penali a carico degli ex amministratori della Cassa di Mutualità del Sannio e della Molisannio.La prima era una cooperativa che esercitava abusivamente attività bancaria, senza essere autorizzata dalla Banca d’Italia, un reato previsto e punito dall’art. 131 del Testo Unico Bancario. La seconda era una società per azioni che non solo, come la precedente società, era una “banca di fatto”, ma truccava i bilanci. Entrambe le società sono state poi sciolte d’autorità e ai loro ex amministratori è contestata anche la bancarotta. Il terzo processo penale è in corso presso il Tribunale di Nocera Inferiore; il principale imputato, il sacerdote (!) di Pagani F.C., è accusato di aver consigliato ad alcuni suoi parrocchiani di affidare i loro risparmi a un gruppo di promotori finanziari, rivelatisi poi sedicenti tali e truffatori. Una quarta vicenda capitò due anni fa a Napoli, quando un gruppo di professionisti “di grido” costituì il comitato promotore della “Banca Solidale Italiana”, subito bloccato dalla Consob, perché l’attività del comitato si era rivelata gravemente carente (dalle istanze inoltrate alla Consob, risultava perfino che i professionisti “di grido” ignoravano la normativa in materia). Quest’ultima vicenda non ha avuto un seguito penale, ma amministrativo, nel senso che la Consob, con la delibera n. 17323 del 12 maggio u.s., ha irrogato una sanzione pecuniaria ai promotori, per quanto pesantissima (€ 2.500.000,00). Proprio per evitare il ripetersi di tali casi, la cooperativa CAT ha presentato alla Camera di Commercio di Napoli un progetto in materia di diffusione della cultura bancaria tra famiglie e piccoli imprenditori. Un’ultima annotazione ci sembra doverosa: i casi sopra citati, sono stati seguiti esclusivamente e in prima persona dall’Avv. Agostino La Rana e dal Direttore dell’O.S.E.C. Benedetto Di Meglio. Dov’erano certe fantomatiche associazioni di consumatori e i loro legali, oggi presenti sui giornali per commentare l’ultimo scandalo? (05/08/2010)

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