Napoli, scoperta mega truffa all’Inps

NAPOLI – Su una mega truffa ai danni dell’Inps sta indagando la Procura della Repubblica di Napoli a seguito della segnalazione da parte dell’INPS sull’erogazione di migliaia di indennità di disoccupazione fasulle. Al centro dell’inchiesta, coordinata dai PM Ettore La Ragione e Giancarlo Novelli, un consulente del lavoro che dirigeva un istituto di patronato e un caf, strutture attraverso le quali gestiva i falsi rapporti di lavoro con l’erogazione delle prestazioni assistenziali a carico dell’Inps. L’anomalia della vicenda è stata seganalata alla Procura dallo stesso Istituto. Sono in corso le indagini su una storia che, ancora una volta, è emblematica del malaffare spesso perpetrato ai danni delle fasce sociali più deboli e che in questo modo rischiano di pagare un prezzo salato per le inevitabili restrizioni legislative conseguenti a tali episodi criminosi. Ogni anno vengono infatti scoperti migliaia di falsi rapporti di lavoro attraverso i quali aziende compiacenti e colluse con professionisti e consulenti gestiscono un vero e proprio business di milioni e milioni di euro. Uno dei settori dove da sempre si annidono truffe ai danni dello Stato è quello delle false assunzioni e maternità di braccianti in agricoltura e conseguente erogazione di assegni di disoccupazione attraverso i quali si alimenta un vasto circuito di interessi. Spesso a gestire l’attività truffaldina sono istituti di patronato e centri di assistenza fiscale legati anche a importanti organizzazioni di categoria che a loro volta ricavano proventi da questa attività in percentuale sugli assegni incassati dai falsi lavoratori disoccupati ed erogati direttamente dall’Istituto. Dall’esame delle istanze di disoccupazione è infatti possibile ricostruire il meccanismo della truffa e risalire a tutti i beneficiari terzi, il che evidenzia l’esistenza di un vero e proprio sistema organizzato attraverso il quale si continuano a danneggiare le casse dell’Istituto di previdenza dove anche impiegati compiacenti concorrono all’affaire.

Stampa